s

I Re Magi delle tessere: scoppia lo scandalo delle iscrizioni di Capodanno: la nostra inchiesta
11-02-2025, 10:15
«Il tesseramento si chiude il 31 dicembre», aveva detto Riccardo Magi con un videomessaggio messo in rete dopo Natale. Il congresso che si è tenuto a Roma venerdì, sabato e domenica scorsi doveva contare sui delegati in proporzione agli iscritti per eleggere la nuova leadership. E come per un miracolo natalizio, ecco che arrivano 1.900 nuovi iscritti. Materializzati come i regali sotto l'albero, all'improvviso, nel giro di due nottate. Non poca cosa, in un partito che contava poco più di 4.000 iscritti e che tra Santo Stefano e Capodanno sarebbe arrivato a superare i 6.000. Lievitati come i panettoni, come il pandoro. La ricetta però sarebbe tutta campana. Perché i 1.900 nuovi iscritti proverrebbero quasi tutti dai comuni di Giugliano e Afragola. Roccaforti storiche del Movimento Cinque Stelle e interessati di recente da importanti indagini della Dda di Napoli, che pochi giorni fa ha arrestato l'ex sindaco di Giugliano, Antonio Poziello insieme ad alcuni consiglieri comunali. Poziello, dopo una lunga militanza in Rifondazione comunista, si era avvicinato al Pd. Nel 2020 si era ricandidato a sindaco di Giugliano ponendosi a capo di una coalizione che andava dal Pd ad alcune liste civiche sostenute da Italia viva ed Europa Verde. Un campo largo ante litteram, insomma. Da quel Comune, guidati da Rosario Mariniello – nome non estraneo alle vicende politiche della sua città – sono piovuti al congresso di +Europa ben 61 delegati, più o meno come i turisti della Tiktoker napoletana Rita De Crescenzo su Roccaraso. Solo che in questo caso i 61 hanno preso parte alle nomine e alle decisioni e sarebbero stati i voti decisivi per rieleggere Magi. E puntando a pesare in un partito che – nel suo piccolo – occupa comunque un posto in tutti i tavoli del centrosinistra, dalle Regionali alle partecipate. E che spera di portare a casa le elezioni in Campania e in Puglia, dove si andrà a votare nella prossima primavera. Contare di più in un soggetto minore, sì, ma pur sempre presente in tutti i tavoli è dunque di grande interesse per qualcuno. A capire quello che stava accadendo sono stati, segnalandolo alla platea congressuale, Benedetto Della Vedova – che di Più Europa è stato il fondatore e a lungo il Presidente – e Marco Taradash, dirigente radicale cresciuto alla scuola di Marco Pannella. Nei loro interventi hanno richiamato la bizzarra circostanza di trovarsi a parlare in un consesso di delegati – in buona parte sconosciuti, mai visti prima – dalla inedita concentrazione di provenienza. Oltre un iscritto su tre di +Europa è oggi residente a Giugliano o ad Afragola. Dove però non risultano esserci state iniziative locali rilevanti o particolari manifestazioni politiche che lasciassero immaginare una rapida conversione dal reddito di cittadinanza all'europeismo liberale draghiano. Durante le assise, momenti di concitazione e di tensione hanno costretto il segretario uscente, Riccardo Magi, ad accordare un po' riottosamente un controllo del comitato dei garanti sulle modalità di iscrizione. Le tessere sono state fatte una a una e saldate individualmente, come prevedono le regole statutarie, o a pacchetti? Non sembra sia stato possibile verificare la regolarità di ogni singola adesione: i tempi erano troppo stretti. Tuttavia, il congresso mette mano allo statuto. Più Europa in salsa campana rielegge Magi come segretario, preferisce il giovanissimo Matteo Hallissey a Benedetto Della Vedova come presidente e riconferma Carla Taibi come tesoriera. Trova anche il modo di mettere mano allo statuto. La più importante modifica che approvano porta il congresso da due a tre anni, garantendosi così la gestione fino alle prossime elezioni politiche del 2027, e ottengono di modificare la norma che prevedeva le decisioni più importanti, tra cui quella della formazione delle liste, dai due terzi alla maggioranza assoluta. In rete si riversa la delusione degli iscritti della prima ora, allibiti davanti allo spettacolo congressuale degno della peggiore Dc, con le sue truppe cammellate. Raffaello, un attivista, scrive un post su Facebook: «Dopo sette anni non mi riconosco più, auspico l'intervento dell'autorità giudiziaria per le gravi irregolarità commesse». Benedetto Della Vedova è molto più discreto, scivola via in silenzio ma si dice che nell'incontro con Emma Bonino subito dopo il congresso abbia espresso piuttosto compiutamente la sua rabbia.
CONTINUA A LEGGERE
18
0
0
Guarda anche
Il Tempo
19:15