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Ibiza, cosa dicono i nuovi esami su Dj Godzi: le cause della morte
Ieri 25-07-25, 14:02
Sono stati eseguiti questa notte, presso la Policlínica Nuestra Señora del Rosario in Ibiza, gli accertamenti medico-legali ad integrazione dell'autopsia sulla salma di Michele Luca Noschese, il 35enne napoletano noto come Dj Godzi, morto in Spagna lo scorso 19 luglio. Tra gli esami previsti una Tac body e una risonanza magnetica, non eseguiti durante l'autopsia di lunedì. A disporre questi ulteriori accertamenti è stata l'autorità giudiziaria locale, su istanza presentata dai legali della famiglia Noschese. Secondo la Guardia Civil, intervenuta a casa del noto deejay, Michele Noschese ha perso la vita per un malore ed era sotto effetto di stupefacenti, come confermato dagli esami tossicologici. Secondo alcuni testimoni, però, gli agenti intervenuti avrebbero malmenato il 35enne, ammanettato mani e piedi e messo a pancia in giù. Il tutto sarebbe avvenuto dopo la richiesta di intervento dei vicini di casa e una aggressione ad un anziano. Circostanze ora al vaglio degli investigatori spagnoli, che ascolteranno i testimoni nelle prossime ore. Secondo quanto riporta il Corriere, i nuovi test confermerebbero i risultati dell'autopsia, ossia che non ci sarebbero segni di violenza e il motivo della morte sarebbe riconducibile alla "continua assunzione di droga". Utili a ricostruire cosa è accaduto quella notte sono anche le testimonianze, Una vicina di casa di Michele Noschese a Ibiza ha raccontato a El Diario de Ibiza: "Mi sono svegliata alle otto del mattino per dei rumori e delle urla e quando sono uscita in giardino ho visto che c'erano circa quindici persone che gridavano, e poi ho visto che Michele si era intrufolato nel balcone del suo vicino, un uomo di 82 anni, e lo stava scuotendo", ha raccontato la donna, "non so se fosse in preda a un attacco psicotico, se fosse sotto l'effetto di droghe o cosa gli fosse successo". La vicina ha aggiunto di aver gridato agli amici di Noschese: "Non è vostro amico? Andate a fermarlo!". "Loro mi hanno risposto: 'È pazzo, è impossibile'", ha aggiunto. In quel momento è arrivata la Guardia Civil e la sicurezza privata del complesso residenziale, accompagnata da un'ambulanza che, in un primo momento, era arrivata per soccorrere il vicino aggredito. "Poi ci hanno detto che era morto per un arresto cardiaco", ha concluso la testimone. La Guardia Civil ieri ha reso noto in un comunicato alcuni dettagli. In base alla ricostruzione tutto sarebbe iniziato con numerose chiamate al 112 da parte di vicini allarmati da una violenta lite in un'abitazione del complesso residenziale in cui viveva Noschese, a Santa Eularia. Una donna, identificata come la compagna dell'italiano, era fuggita saltando sul balcone dell'abitazione accanto per proteggersi da un'aggressione. Presentava diverse contusioni e ha spiegato agli agenti di temere per la propria vita, dato che l'uomo era completamente fuori controllo. Secondo la Guardia Civil: "Noschese, in apparente stato di allucinazione a causa dell'uso di droghe, ha affrontato anche altre presenti in casa. Poi si è avventato sul vicino anziano, minacciandolo con un coltello e tenendolo per il collo". Gli agenti sono quindi intervenuti con il sostegno delle guardie di sicurezza del palazzo - riporta El Diario de Ibiza - durante il tentativo di immobilizzarlo, Noschese ha opposto una resistenza estrema fino a perdere conoscenza. I presenti hanno quindi iniziato le manovre di rianimazione in attesa dei paramedici ma l'italiano è morto. "Mio figlio è stato legato mani e piedi. È stato picchiato. Non è morto per un arresto cardiaco, è morto per le percosse", le parole di Giuseppe Noschese, padre del dj ed ex calciatore, dalle pagine di Libero,
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