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"Il futuro dell'Italia nelle sue reti". Gli ad delle grandi aziende a Palazzo Wedekind
19-11-2024, 17:04
Il futuro del Paese passa per le sue infrastrutture e le sue reti. Continuano gli eventi con cui Il Tempo celebra i suoi 80 anni di storia. A Palazzo Wedekind, storica sede del giornale, i dirigenti delle grandi imprese del Paese danno vita al panel "Homo faber. Storia di infrastrutture e innovazioni". Protagonisti l'amministratore delegato di Rfi Gianpiero Strisciuglio, Francesco Buresti (ad di Acea Acqua), Pasqualino Monti (ad di Enav), Vincenzo Ranieri (Head of Enel Grids Italy), Giuseppe Ricci (Chief operating officer trasformazione industriale Eni) e il vicedirettore de Il Tempo Alessio Gallicola. Un appuntamento in cui le tappe principali della storia umana saranno scandite dal racconto di opere strutturali e reti. "Il mondo cambia e il tempo ha una determinazione materiale, puoi capire quanto stai dentro ai grandi processi del pianeta con le infrastrutture, che sono il grande orologio del tempo di oggi", spiega il direttore Tommaso Cerno introducendo il dibattito. "Abbiamo le più grandi aziende e intelligenze nel campo delle infrastrutture del mondo. Questi manager sono il top, ma in Italia si fatica a trovare luoghi in cui parlare insieme", continua Cerno che fa un "grande appello al governo" per fare in modo che in Italia ci sia una grande voce unita in tema di sviluppo. L'amministratore delegato di Rfi Gianpiero Strisciuglio, ha spiegato che gli “investimenti infrastrutture ferroviarie vanno anche oltre il PNRR e consentiranno reti più efficienti aumentando la connessione con l'Ue e lo sviluppo dii corridoi nazionali verso il sud con l'alta velocità". Il manager ha ribadito "grande attenzione allo sviluppo delle aeree urbane e metropolitane e quindi alla mobilità di prossimità". Sul PNRR "siamo in una fase importante", caratterizzata da un "ammodernamento delle infrastrutture che va oltre l'orizzonte temporale" del piano. "Siamo al lavoro anche per questo, raddoppiando il volume di investimenti sull'infrastruttura". “Le energie in comune con in passato sono la competenza e la passione per realizzare qualcosa di cui il paese ha bisogno - ha detto Giuseppe Ricci (Chief operating officer trasformazione industriale Eni) - Oggi c'è la sfida della transizione energetica che ci ha chiesto di scegliere l'approccio con ili quale affrontarla. L'Ue ha un approccio pieno di vincoli e limitazioni e non ha tenuto contro della sostenibilità a lungo periodo. Noi sapevamo che sarebbe stato un percorso lungo e abbiamo un approccio più pragmatico, dalle rinnovabili ai biocarburanti fino ad arrivare alla fusione magnetica nucleare: perché siamo convinti che un nuovo modello energetico deve essere più olistico e non monodirezionali". "Le infrastrutture storicamente sono il termometro dello stato di salute del Paese, perché ci parlano anche dello stato della coesione sociale, e servono anche a ridurre le distanze sociali - commenta Vincenzo Ranieri (Head of Enel Grids Italy) - Primo obiettivo: ridurre il gap nord-sud. Siamo lontani dal colmarlo, ma bene ha fatto il governo a obbligare a investire il 50% nel Mezzogiorno". "Le infrastrutture hanno un ruolo anticiclico: gli operatori hanno il dovere di investire quando l'economia rallenta, per essere pronti a far accelerare il paese quando ripartirà, come noi abbiamo fatto durante il Covid". "L'importanza dell'acqua per la vita si inizia a studiare alle elementare - spiega Francesco Buresti (ad di Acea Acqua) - L'impatto economico è meno conosciuto: il 20% del PIL italiano è dipendente direttamente dall'acqua e un altro 20% lo è indirettamente. È un comparto che però è continuamente sottoposto a stress. Stress che sono imprevedibili e difficili da gestire: per questo è fondamentale una infrastruttura funzionale che adeguata. Oggi siamo in grande ritardo e dobbiamo recuperare il gap2. "I nostri investimenti sono ingenti per migliorare il traffico e il controllo della spazio aereo civile del Paese. Questi investimenti permettono di digitalizzare e gestire da remoto il traffico con le torri digitali, fondamentali per gestire il traffico attraverso hub anch'essi digitali e dunque da remoto", afferma Pasqualino Monti (ad di Enav). "È un'infrastruttura che Enav sta implementando in questo momento e che attrarrà nei nostri aeroporti altri investimenti e quindi sviluppo. Altri investimenti sono procedure di volo che posso ottimizzare le rotte in vista di una maggiore sostenibilità ambientali”.
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