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Il giallo della cimice sparita dalla Panda di Sempio e dagli atti giudiziari
Oggi 11-10-25, 07:45
Il giallo della cimice sulla Panda sparita dagli atti dell'inchiesta su Andrea Sempio. E quei numeri progressivi che mancano nel fascicolo archiviato nel 2017 dall'allora aggiunto Mario Venditti, indagato per corruzione in atti giudiziari, perché, per la Procura di Brescia, si sarebbe fatto corrompere per salvare Sempio, nonché inquisito per la gestione opaca dei fondi, con particolare riferimento alle intercettazioni, affidate alla Esitel dei fratelli Cristiano e Raffaele D'Arena. Dagli approfondimenti sul fascicolo per il delitto di Garlasco in cui era iscritto Sempio, oltre al giro di contanti, all'appunto «Venditti Gip archivia per 20.30. €», alle conversazioni tra i Sempio su atti secretati, ora spuntano irregolarità sulle operazioni di captazione. Perché non è chiaro che fine abbia fatto una cimice montata su una Panda intestata alla zia Ivana ma in uso ad Andrea e ai genitori. Uno scenario che getta ombre sull'esistenza di altre intercettazioni sparite dal fascicolo, grazie all'assenza dei progressivi sui documenti nel procedimento. Ricostruendo i passaggi, emerge che il Primo febbraio 2017 Venditti chiede al gip le intercettazioni sul fisso dei Sempio, su sette sim di Andrea nonché quelle sui veicoli «Suzuki SX4... intestata a Sempio Giuseppe e in uso a Sempio Andrea; Fiat Panda... intestata a Sempio Ivana... di fatto in uso alla famiglia Sempio», si legge nell'autorizzazione firmata il 2 febbraio dal gip Fabio Lambertucci, lo stesso che archivierà Sempio e che ora sarebbe sotto la lente investigativa. Due giorni dopo partono le registrazioni delle telefonate sul cellulare, il 4 sul fisso, il 7 vengono cessate le attività sulle altre sim per traffico dati. L'8 febbraio, giorno di quei contatti "opachi", il maresciallo Giuseppe Spoto resta oltre un'ora con Sempio per una notifica. Spoto si è giustificato sostenendo che quel frangente serviva per intrattenere l'indagato mentre veniva installata la cimice sulla Suzuki. L'operazione viene verbalizzata il 10 febbraio, da Spoto e dal maresciallo Antonio Scoppetta, il fedelissimo di Venditti condannato a 4 anni e mezzo nell'inchiesta Clean 2, i quali danno atto che alle 15.30 dell'8 febbraio «alle ore 16.15 avuta la presenza di Massimo Covati (dipendente della Esitel, ndr)... procedevano all'istallazione del dispositivo di captazione ambientale e tracciamento Gps sul veicolo Suzuki SX4...». E mentre per la Suzuki è tutto a verbale, della cimice sulla Panda non c'è traccia. Eppure su quella macchina erano state disposte le intercettazioni sia del pm che del gip. La Panda ricompare magicamente agli atti alla scadenza dei 15 giorni di intercettazioni, nel verbale del 28 febbraio di Spoto e del carabiniere De Bonis. «In esecuzione del decreto di autorizzazione alle operazioni di intercettazione ambientale sui veicoli Suzuki SX4... e Fiat Panda... dovendo procedere alla disinstallazione degli apparati di captazione e tracciamento Gps sul suddetto veicolo», scrivono richiamando la Panda e riferendosi a più cimici ma a una sola auto. La Panda rispunta poi in un decreto di cessazione delle intercettazione di Venditti, che però non ha data. «L'intercettazione delle conversazioni e comunicazioni tra presenti a bordo del veicolo di seguito indicato non risulta più indispensabile ai fini delle indagini», motiva il pm. Il tutto nonostante Sempio, intercettato, faccia riferimento all'utilizzo della Panda. «Andrea dice che andrà a lavorare con la Suzuki perché con la Panda ha male al ginocchio, a causa dell'utilizzo della frizione», si legge nel brogliaccio dell'ambientale 91 del 10 febbraio firmato da Spoto. Il 16 febbraio Spoto scrive alla Esitel allegando il decreto e sottolineando che quel servizio sulla Panda non è mai stato eseguito.
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