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Il "mattatore" di Parigi se la prende con Salvini. Intanto la Francia si ferma
Oggi 24-08-25, 07:55
Una battuta, in dialetto milanese, sulle truppe in Ucraina diventa un caso diplomatico per i cugini francesi. Il leader della Lega, giovedì scorso, rispondendo ai cronisti sulla possibilità di inviare contingenti Ue, aveva dichiarato: «A Milano si direbbe taches al tram: attaccati al tram. Vacci tu se vuoi. Ti metti il caschetto, il giubbetto, il fucile e vai». Un'ironia, però, che non viene compresa oltralpe. Seppure in Francia si prevede un autunno caldissimo, considerando che lunedì il primo ministro Bayrou dovrebbe chiarire come tagliare 44 miliardi di spesa pubblica e un intero Paese è pronto a scendere in piazza, la priorità delle priorità per Emmanuel Macron è rispondere, in modo ufficiale, all'alleato della sua storica rivale Marine Le Pen. L'Eliseo, stavolta, non si limita alla semplice nota, ma addirittura convoca, per giovedì, l'ambasciatrice italiana a Parigi, Emanuela D'Alessandro, a seguito di «inaccettabili dichiarazioni». A rivelarlo l'agenzia transalpina Afp. «Questi commenti– viene evidenziato- sono contrari al clima di fiducia e alle relazioni storiche tra i due Paesi, nonché ai recenti sviluppi bilaterali che hanno evidenziato forti convergenze, in particolare per quanto riguarda il loro incrollabile sostegno a Kiev». Parole durissime che, nei fatti, aprono più di un semplice dibattito non solo in Italia, ma soprattutto ai piedi della Tour Eiffel. Più di qualcuno oltre le nostre Alpi si chiede come mai la maggioranza guidata dal leader di Renew possa badare tanto alla battuta di un ministro di un altro Stato e non, invece, spendere una parola rispetto a un movimento spontaneo che sta raccogliendo milioni di firme e il 10 settembre dovrebbe ritrovarsi in piazza, con tanto di sindacati, forze sociali, agricoltori e chi ne ha più ne metta. Ecco perché più di qualcuno in Italia esortagli alleati continentali a chiudere un caso che ha poca ragione di esistere. «Se Macron – ribadisce Massimiliano Romeo, capogruppo del Carroccio a Palazzo Madama- smentisce la volontà di invitare soldati europei a combattere in Ucraina il problema è chiuso». Posizione ribadita dallo stesso Salvini, che, replica, in modo duro, a chi lo ha attaccato: «Hanno messo su tutta questa storia perché Macron è al suo minimo storico. Io sono orgoglioso che l'Italia stia invece lavorando per la pace, come dice il Santo Padre. Il presidente francese è troppo permaloso. L'80% dei francesi non lo gradisce». Parole che irritano una sinistra, che già dalle prime ore del mattino aveva gridato allo scandalo e chiesto alla premier di prendere le distanze dal suo vice. Per Angelo Bonelli, leader di Alleanza Verdi e Sinistra, siamo di fronte a un grave «incidente diplomatico», generato da chi «usa un linguaggio volgare, non adeguato al ruolo che riveste». Secondo Enrico Borghi di Italia Viva, invece, si tratta addirittura di una «pagina imbarazzante». Posizione, d'altronde, su cui si ritrova l'intero campo largo, compreso Carlo Calenda. «Il vicepresidente del Consiglio – ribadisce il leader di Azione – non può parlare come fosse al bar dello Sport». I toni utilizzati, d'altronde, non convincono neanche parte della coalizione che è al governo del Paese. Maurizio Lupi di Noi Moderati, ad esempio, li ritiene «sbagliati», pur dando ragione all'alleato sul merito delle posizioni. Deborah Bergamini di Forza Italia, invece, accusa il ministro dei Trasporti di occuparsi di tematiche che non gli competono: «La politica estera– spiegain una nota-spetta al Presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri». C'è, dunque, chi parla già di nuova crisi a Palazzo Chigi. Peccato, però, che i veri problemi non siano a Piazza Colonna, ma sugli Champs-Élisées che, tra poche ore, potrebbero essere invasi da manifestanti arrabbiati per un Paese bloccato a ogni livello, considerando che gli scioperi, e non ne sono stati annunciati pochi, in Francia non sono come quelli dello stivale. Motivo per cui la Lega non risparmia quella sinistra dei due pesi e delle due misure: «Il portavoce del partito di maggioranza francese- ricorda una nota di via Bellerio dichiarò che la posizione del governo italiani sui migranti era "da vomitare". In quell'occasione il Pd non si stracciò le vesti, come sta facendo adesso».
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