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Il Parlamento europeo rovina i piani di von der Leyen: bocciato l'iter giuridico sul riarmo
Ieri 23-04-25, 20:06
I servizi giuridici del Parlamento europeo si sono pronunciati contro la scelta della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di ricorrere alla procedura d'urgenza prevista dall'articolo 122 del Trattato del funzionamento dell'Ue per introdurre lo strumento di prestito comune da 150 miliardi di euro per il ReArm Europe solo tramite il voto al Consiglio e senza passaggio al Parlamento europeo. La commissione Affari giuridici dell'Eurocamera (Juri) ha votato all'unanimità il parere legale per raccomandare che l'articolo 122 del Tfue non sia la base giuridica appropriata per questa proposta e comunicherà tale raccomandazione al presidente del Parlamento europeo affinché valuti ulteriori passi. La presidente Roberta Metsola deciderà poi se, eventualmente, scrivere una lettera alla presidente della Commissione, von der Leyen, per riportare il malcontento o, in casi estremi, avviare una procedura di ricorso davanti alla Corte di Giustizia dell'Ue contro questo ‘abuso' dell'esecutivo europeo. L'iter seguito oggi fa parte del nuovo articolo 138 del Regolamento del Parlamento europeo introdotto con questa legislatura (nella scorsa l'art. 122 era stato utilizzato per Sure durante il Covid e per le misure contro l'aumento del prezzo del gas). L'articolo prevede che "qualora la Commissione preveda di approvare una proposta di atto giuridico sulla base dell'articolo 122 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il presidente invita il presidente della Commissione a rilasciare una dichiarazione dinanzi al Parlamento che illustri i motivi della scelta di tale base giuridica e delinei i principali obiettivi ed elementi della proposta. La dichiarazione è resa prima dell'adozione formale della proposta da parte della Commissione". Il presidente deferisce quindi la proposta alla commissione competente per le questioni giuridiche affinché quest'ultima verifichi l'adeguatezza della base giuridica. Qualora decida di contestare la validità o l'adeguatezza della base giuridica, tale commissione riferisce le sue conclusioni al Parlamento". Movimento Cinque Stelle e Lega lo considerano un colpo d'arresto per il piano di riarmo mai sostenuto (che però aveva ottenuto in modo indiretto, con un emendamento, il via libera dalla maggioranza del Pe). Fonti europee di Fdi ridimensionano la portata di quanto accaduto: "Si è trattato di un voto sulla base giuridica, quindi sulla procedura e non sul merito del piano. Un voto unanime in cui il Parlamento europeo ha correttamente difeso le proprie prerogative".
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