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Corbyn e Varoufakis fanno il partito islamo-marxista. E c'è pure Bonelli
Oggi 27-07-25, 07:27
Angelo Bonelli aderisce al partito islamo-marxista di Corbyn e Varoufakis. Ad annunciarlo è lo stesso leader di Alleanza Verdi e Sinistra, che, attraverso un post, dice di aver partecipato, in quel di Londra, all'«alleanza globale per la Palestina». Diffuso, infatti, uno scatto in cui figura a un tavolo insieme all'ex leader dei laburisti inglesi, conosciuto in tutto il pianeta per le sue posizioni radicali, al rivoluzionario ministro delle finanze greco, al membro dell'Ira Gerry Adams e a una serie di nuove sigle rosse. Il problema, però, qui non è la “svolta troppo a sinistra”, ma piuttosto le alleanze più che discutibili e il percorso intrapreso dai neonati soggetti politici. Non dimentichiamo che il movimento che, nel Regno Unito, si candida a essere l'alternativa al “New Labour” di Blair è parte integrante della piattaforma programmatica voluta da Zarah Sultana. Parliamo della giovanissima deputata pachistana, sospesa dal suo partito, per delle idee ritenute anti-occidentali. Non dimentichiamo, d'altronde, che il suo stesso alleato e compagno “Jeremy” era tra quegli attivisti che si erano rifiutati di definire Hamas per quel che è, ovvero un movimento terroristico. Non si conosce ancora il nome del soggetto che sta prendendo forma in Inghilterra, qualcuno dice che si chiamerà “alternativa socialista”, ma è chiaro che sarà un qualcosa che avrà tra le proprie finalità quella di riunire i “fratelli musulmani” per un progetto che potrebbe andare oltre le libertà concesse ai praticanti delle singole religioni. Ecco perché più di qualcuno inizia a prendere le contromisure contro una proposta che, certamente, è da tenere sott'occhio, considerando il terrore seminato in Europa da alcune frange eversive con la scusante di Gaza. Tutto ciò, però, non preoccupa il numero uno degli ecologisti italiani che, al contrario, motiva il nuovo patto progressista come un'azione tesa a fermare quei governi che sostengono le politiche di chi, oggi, è a capo di Israele. Arriva, dunque, l'ormai quotidiana bordata a Palazzo Chigi: «La premier Meloni– tuona Bonelli – ha sostenuto, ancora una volta, il criminale Netanyahu e schierato l'Italia dalla parte dei carnefici». Il deputato non rinuncia a inviare il solito e infinito comunicato per spiegare le contraddizioni dell'attuale esecutivo rispetto alle grandi crisi globali. Peccato, però, che il nuovo posizionamento di Alleanza Verdi e Sinistra, stavolta, non convince neanche i protagonisti del campo largo. Il contenitore, immaginato da Corbyn e Varoufakis, infatti, si candida a essere l'alternativa di quel Pse di cui, pur avendo un ruolo sempre più minoritario, fa parte il Partito Democratico di Elly Schlein. Gli unici a essere folgorati sulla via del “verde” Angelone, quindi, potrebbero essere i soli pentastellati. Non è detto, però, che il furbo Conte sia disposto ad accettare una causa che lo metterebbe, automaticamente, fuori dai grandi tavoli e gli farebbe perdere del tutto quell'elettorato moderato che, in un tempo non troppo lontano, determinava le sorti del suo Movimento. La nascita del partito islamista, d'altronde, non è una notizia confortante per la stabilità e chi la sostiene a tutti i livelli. Non sono da escludere, in seguito a tale movimentismo, una serie di "contraccolpi", considerando i mutamenti storici in atto. Ciò andrebbe a incidere, e non poco, su quei valori che, fino a questo momento, hanno caratterizzato la storia e la cultura del nostro continente.
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