s

Il professore di Pisa aggredito dai ProPal: “Spaventato? Sì, oggi a me domani a un altro”
Oggi 19-09-25, 08:51
Preoccupato per la pericolosa deriva antisemita nella quale sta cadendo il nostro Paese. Infastidito per la visibilità mediatica («non ci sono abituato»). E convinto che le grottesche parole del rettore dell'università di Pisa siano solo frutto di un «fraintendimento». Ha una voce ferma, ma tormentata Rino Casella, il professore malmenato perché non in linea con lo storytelling filo Hamas portato avanti dagli attivisti ProPal. Tre giorni fa un gruppo di radical chic universitari, con Rolex al polso e kefiah al collo, hanno prima interrotto le lezioni all'ateneo pisano, salvo poi malmenare Casella. Il docente associato di diritto pubblico comparato è andato al pronto soccorso per alcune contusioni subite nel tentativo di impedire il blitz e poi si è recato in questura a sporgere denuncia. Ieri lo abbiamo raggiunto telefonicamente. «Stanco? Un po' si, sono tanti i suoi colleghi che mi hanno chiamato. Sia chiaro, capisco perfettamente l'importanza della notizia, ma non sono abituato e non amo tutta questa notorietà». Al centro della nostra intervista c'è la curiosità di capire quale sia stata la reazione di Casella alle grottesche parole del suo rettore. Che ieri, in una lunga chiacchierata col quotidiano La Stampa, ha espresso dei concetti suggestivi. «L'Università di Pisa ha denunciato gli autori del blitz? No, solo il professor Casella ha denunciato. Nei dibattiti su Gaza in ateneo, non ho condiviso quasi per niente le sue posizioni. Le ritengo troppo vicine alla narrazione del governo d'Israele». Tragicomico che Riccardo Zucchi, invece di prendere le difese di un suo professore, cerchi di marcare la distanza dal suo modo di pensare. «Guardi, che il rettore abbia idee diverse dalle mie è del tutto normale, non vedo lo scandalo. Non siamo in un partito politico, qui siamo in una facoltà. Non per questo cambierò di un centimetro il mio, di pensiero. Alle mie idee non rinuncio. Però sulla vicenda della denuncia Zucchi mi ha assicurato che c'è stato un grosso fraintendimento col giornalista de La Stampa. Lui, il rettore, avrebbe detto che non ha ancora sporto denuncia, perché vuole aspettare di capire meglio la dinamica dei fatti attraverso lo sviluppo dell'inchiesta. Non sporgere denuncia in assoluto o non averlo ancora fatto sono due concetti diversi: al momento voglio credere a questa versione dei fatti». «Se sono spaventato? Certo, anche perché oggi è toccata a me, domani potrebbe capitare ad un medico o ad un infermiere. È indispensabile interrompere questa spirale di odio. Non vedo l'ora di tornare in aula, perché insegnare è il mio lavoro e amo farlo. Dovrò parlarne con i dirigenti della polizia, per capire come muovermi al meglio ed evitare nuovi episodi spiacevoli». Ad accompagnare il professor Rino Casella al rientro in aula, all'università di Pisa, ci saranno i suoi colleghi. «La prossima settimana insieme a me parteciperanno alla lezione anche altri docenti in segno di solidarietà». A fine telefonata gli chiediamo una sua foto da pubblicare. La risposta: «Metta la foto dei miei gatti. Magari i PropPal si inteneriscono (dubito). Oppure dicono che sono sionisti anche loro?».
CONTINUA A LEGGERE
2
0
0
Il Tempo
10:10
Genesis Accel lancia il primo Innovation Summit in Italia
Il Tempo
10:00
Realpolitik - Dove vanno le guerre?
Il Tempo
09:49