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Il ritratto come umanesimo, la fotografia al Museo del Risorgimento
24-07-2025, 09:59
Torino, 24 lug. (askanews) - È una lunga galleria del Museo nazionale del Risorgimento di Torino, ma quello che ospita è una piccola storia della fotografia moderna, che tocca i tanti modi in cui sì è pensato e usato questo medium per raccontare le persone. SI tratta della mostra "Ritratti", curata da Tiziana Bonomo. "Il discorso curatoriale - ha spiegato ad askanews - è che tutto nasce dalla collezione Florence e Damien Bachelot, è una collezione molto costruita sull'ultimo secolo, quindi una collezione sulla fotografia umanista, francese, americana e poi contemporanea. È stato molto difficile scegliere le immagini, ma essendo umanista è stato più facile parlare di ritratti". In mostra alcune immagini famosissime, come quelle di Josef Koudelka sui gitani, oppure una stampa Cibachrome di Nan Goldin, o ancora un ragazzo di Paul Strand, fino ad arrivare a uno straordinario panorama urbano "invisibile" di Paul Graham oppure a due scatti misteriosi e intimi di Saul Leiter. Si tratta, quasi sempre, di stampe vintage, ma in alcuni casi ci sono supporti anche più rari, come nel ritratto del compositore Igor Stravinskij. "Arnold Newman - ha aggiunto la curatrice - merita veramente due parole perché una foto così è difficilissima da vedere sia perché è vintage, ma anche su un supporto ligneo che è molto raro da trovare e se uno guarda quell'immagine dove tre quarti sono il pianoforte e non sono Stravinskij, ma poi guarda Stravinskij vede che lui è vivo e questa è una mostra da vivere non solo da guardare". La mostra è ospitata nel Museo del Risorgimento e, necessariamente, dialoga anche con il luogo, sempre attraverso la fotografia. "Il loro DNA - ha concluso Tiziana Bonomo - è sui ritratti del Risorgimento e quindi abbiamo voluto citare, mettere in mostra i famosi protagonisti: Mazzini, Garibaldi, c'è la contessa di Castiglione che fa parte della storia, della fotografia, ma poi non era possibile aggiungere molto di più, allora abbiamo pensato a un video che raccogliesse almeno una minima parte delle 17mila immagini che loro hanno in archivio". L'esposizione, tutta costruita su opere della collezione Bachelot, è articolata su quattro sezioni: Miti, Emozioni, Società e Attualità. Insieme costruiscono, in modi tra loro assai variegati, una sorta di ritratto collettivo dell'idea di umano, oltre che un racconto sulle possibilità, mai esaurite, della fotografia.
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