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Il romeno dei festini hard collaborerà alle indagini. Il "sadico" e il "picchiatore": chi tira in ballo
Oggi 10-09-25, 08:01
E ora la gola profonda dei riti orgiastici al Santuario di Garlasco vuole collaborare con gli inquirenti per l'omicidio di Chiara Poggi. Flavius Savu, il latitante romeno condannato a cinque anni di prigione per l'estorsione ai danni di Don Gregorio Vitali, è stato arrestato ieri in Svizzera, con mandato di cattura internazionale, dalla polizia elvetica. Savu, che negli ultimi mesi aveva fatto sconcertanti rivelazioni sull'omicidio di Chiara Poggi, è stato intercettato vicino a Zurigo, dove oggi avrebbe dovuto incontrare un giornalista italiano al quale aveva promesso di svelare dettagli scottanti che legherebbero lo scandalo del Santuario al delitto avvenuto a via Pascoli il 13 agosto 2007. «Savu acconsentirà all'estradizione e si metterà a disposizione della Procura di Pavia e, qualora i magistrati lo riterranno utile, avvierà una collaborazione sul caso Poggi», ha spiegato il suo avvocato Roberto Grittini. Sebbene la pista del Santuario sia considerata «suggestiva», il pool di pm pavesi, che accusano Andrea Sempio dell'omicidio in concorso con altre persone, potrebbero a questo punto sentire Savu per fare chiarezza sulle sue ultime dichiarazioni. Il latitante, al centro di una storiaccia di video ricatti hot ai danni di Don Gregorio messi a segno nel 2014, è tornato alla ribalta della cronaca con la nuova inchiesta sul delitto di Chiara, sostenendo che la vittima sarebbe stata uccisa da qualcuno che voleva chiuderle la bocca, affinché non potesse portare alla luce il segreto che aveva scoperto: un giro di pedofilia che ruotava attorno al Santuario della Madonna della Bozzola. Savu sostiene che i festini hard con Don Gregorio, il prete esorcista che ogni mercoledì praticava riti di purificazione nel luogo di culto di Garlasco, sarebbero solo la punta dell'iceberg, un livello più basso della catena, al cui vertice si nasconderebbe qualcosa di abominevole, ovvero orfanelli e ragazzine messi a disposizione degli appetiti di uomini facoltosi, in una sorta di messe nere. Mentre al livello più basso ci sarebbe il giro esoterico attorno al quale si sarebbero consumati strani suicidi di giovanissimi, tra cui amici di Sempio. Savu avrebbe inoltre indicato chi prendeva parte a quei riti. Tra questi lo stesso Sempio e il suo amico suicida, Michele Bertani, come ha rivelato il giornalista Carlo Bonini su La Repubblica. Sempio, racconta Savu, «è il sadico», Bertani «il picchiatore». E ora la cattura di Savu potrebbe fare luce sul presunto collegamento tra il Santuario e l'omicidio, un filo rosso che attualmente non ha trovato riscontri nelle nuove indagini delegate dal procuratore Fabio Napoleone ai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, comandato dal colonnello Antonio Coppola. A pesare sulla figura di Savu c'è pure il calibro criminale, certificato dalla condanna in via definitiva per i ricatti al prete: dietro la minaccia di rendere pubblici i filmati degli incontri sessuali con il rettore e un altro sacerdote, erano insieme al connazionale era riuscito a estorcere decine di migliaia di euro a Don Gregorio. Insomma, una vicenda controversa, che oggi si lega agli approfondimenti sull'omicidio di Chiara, visto che Savu sosterrebbe di poter fornire un contributo, tutto da verificare. Intanto, in attesa dell'estradizione del romeno, oggi riprenderanno a Milano gli accertamenti predisposti nell'ambito dell'incidente probatorio. Sotto la lente la ricerca di impronte latenti sulla spazzatura, dalla quale è emerso solo il Dna di Chiara sul Fruttolo e sulla cannuccia del thè quello di Alberto Stasi, l'unico condannato per il delitto.
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