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In mostra le donne "inVisibili" che hanno fatto grande il cinema
Ieri 16-05-25, 13:16
Nella sua «Elegia scritta in un cimitero campestre», il poeta inglese Thomas Gray parla di fiori meravigliosi che, crescendo in luoghi inaccessibili, sono destinati a non essere mai ammirati. Invisibili loro malgrado. Questa suggestione torna alla mente visitando la mostra «inVisibili. Le pioniere del Cinema» in programma da oggi fino al 28 settembre all'Istituto Centrale per la Grafica, in Via della Stamperia 6 a Roma. Splendida iniziativa nata dalla sinergia tutta femminile tra il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni e la Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Cineteca di Bologna, la mostra nasce dall'urgenza di restituire visibilità e riconoscimento alle donne che hanno scritto le prime pagine del Cinema internazionale. Fin dagli albori, il Cinema è parso «roba da uomini», e stimatissime professioniste come le nostre Marina Cicogna e Lina Wertmüller (prima donna candidata all'Oscar per la regia), o all'estero Margarethe Von Trotta, Jane Campion, Kathryn Bigelow sembravano recenti eccezioni alla regola di un'industria maschile fin dalla notte dei tempi. E invece il Cinema, già dai suoi esordi, è stato popolato da figure femminili all'avanguardia, pioniere per l'appunto: non solo attrici, ma registe, montatrici, produttrici e così via. Come illustrato in conferenza stampa da Borgonzoni e Sbarigia affiancate dal Direttore del Museo Nazionale del Cinema Carlo Chatrian e da Laura Delli Colli, Presidente SNGCI, Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, la scelta della mostra si è focalizzata su trenta donne che hanno immaginato, diretto, interpretato, prodotto e trasformato la settima arte, lasciando un'impronta profonda e duratura, spesso rimossa dalle narrazioni ufficiali. Elvira Notari, prima regista donna italiana, Giulia Cassini Rizzotto, Adriana Costamagna, Daisy Sylvan, Bianca Guidetti Conti e molte altre, il cui contributo è stato a lungo ignorato o dimenticato, non sono state semplici comparse, bensì autentiche protagoniste, capaci di occupare ruoli creativi e imprenditoriali con determinazione e coraggio. «Quando il cinema muoveva i primi passi – illustra Lucia Borgonzoni – le donne erano lì a segnarne il cammino con la loro visionarietà, con talento e determinazione. Eppure, il racconto di quegli anni così come tramandato fino ai giorni nostri non ne ha riportato pressoché traccia. Con questa mostra vogliamo restituire voce alle protagoniste degli esordi della settima arte: il grande lavoro di ricerca tra i documenti dell'epoca che ha preceduto l'allestimento espositivo ha riportato alla luce storie straordinarie, riconsegnando alla memoria collettiva un capitolo del nostro passato troppo poco conosciuto, tutto al femminile». Chiara Sbarigia precisa: «La raccolta delle immagini e dei filmati di Archivi Storici e delle Cineteche che hanno collaborato, a fianco dell'Archivio Luce ci restituisce non solo la bellezza delle grandi attrici del primo cinema italiano, ma racconta soprattutto il lavoro silenzioso e invisibile di tante donne che hanno contribuito alla nascita di un linguaggio cinematografico ancora oggi potentemente creativo ed evocativo, che merita di essere riportato in superficie ed essere consegnato alla memoria collettiva».
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