s

In piazza contro Israele e muta sulle violenze dei migranti. Arditti affossa la sinistra
Oggi 01-09-25, 09:10
Le strade del Lido brulicano di manifestanti: centri sociali, cattolici progressisti e starlette in cerca di visibilità sbraitano contro Israele, accusata di ogni nefandezza. «Stop al genocidio», urlano, ignorando la logica: Hamas, che tanto difendono, non vuole pace, ma la distruzione dell'Occidente, il nostro mondo. L'indignazione è a buon mercato, un tanto al chilo, e serve solo a rafforzare chi ci odia. Intanto, in Italia, accadono fatti gravissimi, taciuti da chi preferisce il politically correct al coraggio della verità. A Catania, un etiope di 37 anni, Habtom Hailu, ha accoltellato a morte Alessandro Indurre, 40enne italiano, parcheggiatore abusivo come lui. Una lite per un posto auto, e il coltello ha fatto il resto. Indurre lascia una bimba orfana. È il 30 agosto, ma chi ne parla? Meglio marciare per Gaza. A Firenze, un ragazzo tetraplegico in sedia a rotelle, Michele Vannini, 42 anni, è stato rapinato in via Toselli. Due giovani nordafricani gli hanno strappato una catenina d'oro al collo. Inerme, si è sentito «una preda». Era il 26 agosto, in pieno giorno. San Jacopino è terra di nessuno, ma l'indignazione è riservata ai «poveri migranti». A Milano, due rom bosniaci sono stati arrestati per rapine seriali. Il 5 luglio, in piazza Missori, hanno aggredito Alessandro Briguglio, 25enne analista finanziario. Un colpo di martello in testa per rubargli un Tudor da 4mila euro. Frattura cranica, sopracciglio spaccato. «Un altro colpo ed ero morto», ha detto lui. Presi dopo due mesi, ma quante altre vittime nel frattempo? E quali costi a carico del contribuente per arrestare una, due, tre, infinite volte questa gente? E poi Padova, 19 agosto: tre nordafricani, armati di coltelli e bastoni, irrompono in un casolare isolato. Una coppia si era appartata. Li derubano, tengono fermo il ragazzo e uno di loro abusa sessualmente della ragazza. Il violentatore è stato fermato grazie alla denuncia, ma il trauma resta. Un altro episodio che grida vendetta, ignorato dai paladini del buonismo. Questi non sono casi isolati: sono il frutto di un'immigrazione incontrollata, che importa violenza e disprezzo per le nostre regole. L'integrazione è una chimera quando manca il rispetto. E mentre a Venezia si sventolano bandiere palestinesi, Hamas ride: ogni corteo li rafforza, contro un Occidente che si suicida con il suo stesso buonismo. Basta ipocrisie. L'Italia non può essere un Far West per stranieri criminali. Servono leggi più dure, espulsioni immediate e meno chiacchiere. La sicurezza non è negoziabile, né a Catania, né a Firenze, né a Milano, né a Padova. Sveglia, Italia.Quello di Venezia non capiranno mai, sono troppo impegnati sul Red Carpet. Ma gli altri possono farcela.
CONTINUA A LEGGERE
4
0
0
Guarda anche
Il Tempo
12:15