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Insulti e pietre contro don Coluccia: nuova aggressione al Quarticciolo
Ieri 18-06-25, 21:35
Tornata l'ombra della violenza nella periferia di Roma. Questa volta al Quarticciolo, dove nel pomeriggio di ieri, 18 giugno, Don Antonio Coluccia è stato nuovamente vittima di un'aggressione. Pietre e insulti hanno accolto il sacerdote mentre, come da tempo fa in diverse aree della Capitale, stava portando avanti la sua missione di testimonianza e lotta contro l'illegalità e le piazze di spaccio. Un'aggressione che ha subito suscitato l'indignazione della politica e della società civile. A intervenire con parole forti è stato il senatore Marco Scurria, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia, che ha espresso la sua solidarietà al sacerdote: «Don Coluccia è stato colpito con pietre e offeso verbalmente mentre cercava, come fa ogni giorno, di strappare i ragazzi alla delinquenza, parlando con i residenti, portando la sua presenza nei luoghi dove lo Stato spesso arriva in ritardo». Un'aggressione, che si inserisce in una serie preoccupante di atti intimidatori nei confronti del sacerdote, noto per il suo impegno sociale nelle zone più difficili della città, evidenzia ancora una volta il clima di tensione e insicurezza che si respira in molti quartieri romani. Al fianco di Don Coluccia anche la consigliera Cristina De Simone, i consiglieri Umberto Matronola e Daniele Rinaldi, vice presidente di Fratelli d'Italia Roma, che da mesi - sottolinea Scurria - sono impegnati nel Municipio V e VII per il ripristino della legalità. «La situazione è ormai fuori controllo - denuncia il senatore - e servono misure strutturali. Il modello Caivano, proposto dal Governo Meloni, dimostra che con interventi decisi e coordinati è possibile restituire dignità e sicurezza a interi territori abbandonati». Il cosiddetto “modello Caivano” fa riferimento al pacchetto di azioni messe in campo dal Governo in alcune aree a forte criticità sociale, come l'incremento della presenza delle forze dell'ordine, il rafforzamento dei servizi sociali, il recupero degli spazi pubblici e iniziative educative per i più giovani. Un modello che, secondo Fratelli d'Italia, dovrebbe essere esteso con urgenza anche ai quartieri romani dove la criminalità tenta di imporre le proprie regole e di reclutare nuove leve, soprattutto tra i minorenni. «Non ci fermiamo - ha concluso Scurria - e continuiamo a camminare al fianco di chi, come Don Coluccia, ogni giorno sceglie il coraggio e la legalità. Roma non può e non deve arrendersi alla paura. Serve una svolta netta, una presa di posizione forte dello Stato. Dobbiamo ridare speranza e prospettiva a chi vive nelle periferie e vuole semplicemente una vita normale, libera dalla violenza e dal ricatto della criminalità».
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