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Islam, alla Camera le audizioni sulla risoluzione della Lega. E il M5S diserta
Oggi 07-10-25, 18:04
I 5 stelle quando si tratta di Islam non ci sono mai. O meglio, non ci sono quando si tratta di contrastare la radicalizzazione. Questa mattina si sono svolte in Commissione Cultura della Camera dei Deputati audizioni relative alla risoluzione della Lega, a prima firma di Rossano Sasso, con la quale “intendiamo porre un argine ai sempre più frequenti tentativi di islamizzazione delle nostre scuole”, dice il deputato della Lega, capogruppo in commissione Cultura, Scienza, Istruzione. "Nel corso dell'ultimo anno abbiamo assistito a numerosi episodi di sottomissione culturale all'Islam mascherati da inclusione. Il caso più eclatante resta quello del sedicente Imam che, riuscendo ad accedere a una scuola elementare, ha letto ad alta voce versetti del Corano dal contenuto violento”. Sono state ascoltate le testimonianze di una giornalista de Il Tempo, che “insieme al direttore Tommaso Cerno sta portando alla luce le trame del radicalismo islamico in Italia. La giornalista ci ha illustrato come ambienti radicali stiano cercando attivamente di influenzare la nostra comunità scolastica e studentesca”. È intervenuta anche Souad Sbai, presidente di Acmid-Donna Onlus, che ha sottolineato la totale incompatibilità tra i principi della nostra Costituzione e la visione della donna propria dell'Islam radicale. Infine, c'è stata la drammatica testimonianza di Nabih Dalal, oggi mediatrice culturale, ma in passato vittima di un matrimonio forzato in età infantile. Ha lanciato un allarme sulla probabile presenza di numerose "spose bambine" anche nelle scuole italiane. Ed è per questo che Sasso sottolinea come la risoluzione della Lega, che impegna il Governo a intervenire con misure legislative per fermare questa preoccupante deriva islamista, proseguirà ora il suo iter alla Camera. Il nostro impegno su questo fronte è totale. Una coincidenza quantomeno curiosa: i deputati del M5S hanno disertato le audizioni. Mi auguro non sia per le recenti inchieste giornalistiche che hanno rivelato presunti legami tra alcuni parlamentari e ambienti del radicalismo islamico".
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