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Islam alla conquista di Roma. Mappatura choc: scovate le prime 17 moschee abusive
Oggi 06-09-25, 10:08
Spunta la lista delle presunte moschee abusive della capitale stilata dalla Lega, che ha deciso di mappare tutti i centri islamici irregolari facendo 17 accessi civici. Non si tratta solo di quella di Centocelle, dove ora sono stati fermati i lavori e apposti i sigilli, bensì di diverse aree della Capitale che coinvolge quartieri come la Magliana, Torpignattara, Esquilino e molti altri. Perché sono troppi i finti centri culturali dietro cui si celano veri e propri luoghi di preghiera che non hanno autorizzazioni e il cui impatto urbanistico sta diventando un peso per i cittadini che chiedono sicurezza e una seria regolamentazione. Ed è per questo che giovedì si è svolta la conferenza «Moschee, legalità urbanistica e trasparenza», promossa dalla Lega, con la partecipazione delle eurodeputate Anna Maria Cisint, Susanna Ceccardi e Silvia Sardone, e dei consiglieri capitolini Fabrizio Santori, Maurizio Politi, Antonio Giammusso e della responsabile nazionale per i Rapporti con le comunità straniere Souad Sbai. «Noi siamo qui per dire chiaramente che tutto questo è inammissibile. Da Sindaco di Monfalcone ho chiuso tre moschee irregolari, e oggi, da Europarlamentare, ho costruito un sistema amministrativo che mette con le spalle al muro i sindaci, troppo spesso di sinistra, che fingono di non vedere abusi solo perché riguardano comunità islamiche», ha detto Cisint. Che ha poi sottolineato come gli accessi civici siano strumenti concreti utili a «costringere i sindaci ad “autodenunciarsi” e quindi chiudere le moschee abusive. Un sistema che portiamo in tutta Italia per costringe i sindaci ad assumersi le proprie responsabilità. Ed è proprio ciò che ho appena fatto a Padova e che ora stiamo applicando anche nei municipi di Roma». A sottolineare l'importanza della battaglia è la vice segretaria della Lega Silvia Sardone: «Il tema della diffusione delle moschee abusive è un problema sempre più evidente su cui non si possono chiudere gli occhi. Crediamo che la lotta all'islamizzazione e all'islamismo, visti i pericoli crescenti legati ai Fratelli musulmani, sia la battaglia dei prossimi decenni. Noi ci siamo, con orgoglio, sulla scia di quanto diceva Oriana Fallaci quando parlava di Eurabia». E, infatti, Fabrizio Santori, capogruppo Lega in Assemblea Capitolina, ha motivato i numerosi accessi agli atti presentati, volti a verificare lo status giuridico e urbanistico degli immobili: «Roma è oggi la città con il maggior numero di centri islamici irregolari d'Italia. Serve trasparenza, chiarezza, controllo. Il fenomeno è fuori controllo». E, infatti, anche Souad Sbai, responsabile della Lega per i rapporti con le comunità straniere, ha sottolineato che bisogna fare chiarezza perché «questi centri non sono spazi di preghiera, ma strumenti di penetrazione islamista. È ora di dire basta, pretendere regole chiare, e tutelare i cittadini, italiani e stranieri, che vogliono davvero integrarsi». Perché, come ha detto la stessa Susanna Ceccardi ha denunciato c'è una totale assenza di controlli: «Il sindaco Gualtieri deve assumersi le sue responsabilità». Troppe irregolarità, un numero esorbitante di luoghi di preghiera non autorizzati a cui oggi la Lega ha deciso di dire basta con un metodo che diventerà sistema per mappare Roma e poi tutti gli altri focolai di fondamentalismo islamico presenti in Italia.
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