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Israele attacca l'Unifil, Crosetto non ci sta: "Possibili crimini di guerra"
10-10-2024, 18:43
Grave incidente internazionale nel Libano del sud: le forze armate israeliane hanno aperto il fuoco contro il quartier generale dell'Unifil a Naqoura, ferendo due caschi blu, e le altre due postazioni a Labbouneh e Ras Naqoura che ospitano il contingente italiano. Dura condanna della missione Onu, che ha sottolineato come «ogni attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una grave violazione del diritto umanitario internazionale e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza». «Ricordiamo alle Idf e a tutti gli attori i loro obblighi di garantire la sicurezza e la protezione del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite e di rispettare l'inviolabilità dei locali dell'Onu in ogni momento», ha aggiunto l'Unifil, prima di rispedire al mittente, tramite un portavoce sentito dal sito Walla, la richiesta israeliana di evacuare le postazioni lungo il confine tra Israele e Libano. Anche l'Italia ha «protestato fermamente», con il ministro della Difesa Guido Crosetto che ha parlato con l'omologo israeliano Yoav Gallant e ha convocato l'ambasciatore dello Stato ebraico a Roma. «Non si tratta di un errore, non si tratta di un incidente - ha detto poi in una conferenza stampa - gli atti ostili reiterati delle Forze israeliane contro la base 1.31 potrebbero costituire crimini di guerra e sicuramente sono gravissime violazioni del diritto internazionale». «Questi incidenti sono intollerabili, devono essere accuratamente e decisamente evitati», ha aggiunto. Secondo Crosetto «la situazione in quella zona del Libano ci preoccupa non da oggi, ma quello che è successo ieri e oggi è totalmente inaccettabile: non esiste la giustificazione che Israele avesse avvertito in anticipo che alcune basi dovevano essere lasciate: le Nazioni Unite e i paesi membri di Unifil non possono prendere ordini da Israele». Crosetto si dice certo che «non si tratta di un errore e non si tratta di un incidente, per questo non ci basta che non ci siano stati feriti gravi: abbiamo bisogno di avere spiegazioni formali nel più breve tempo possibile. L'ambasciatore non era in grado di fornire tutti gli elementi richiesti, e quindi aspettiamo spiegazioni». La premier Giorgia Meloni ha espresso la forte vicinanza, sua personale e del Governo, ai nostri militari attualmente impegnati in Libano nell'ambito della missione ONU e di quella bilaterale Mibil. Meloni ha ricordato che gli italiani continuano a prestare un'opera preziosa per la stabilizzazione dell'area, in aderenza al mandato delle Nazioni Unite. Il Governo, nel confermare il ruolo fondamentale di Unifil nel sud del Libano, continua a lavorare per la cessazione delle ostilità e alla de escalation della regione. Crosetto, interpellato sulla possibilità di un ripensamento della missione Unifil alla luce di quanto avvenuto in queste ore, ha sottolineato che «la scelta di restare o meno in Libano non spetta a noi ma spetta all'Onu: l'Onu non va indebolita, va semmai aiutata a diventare più forte, perché a oggi serve in Libano, presto spero servirà a Gaza, in Ucraina…».
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