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Italiani all'estero: approvata la proposta di legge di Di Giuseppe (FdI) per garantire l'assistenza sanitaria
Oggi 27-11-25, 13:12
È stata approvata oggi, alla Camera dei Deputati, la proposta di legge che garantisce agli italiani all'estero il diritto ad accedere alle cure del Servizio Sanitario Nazionale, che saranno completamente gratuite per minori residenti fuori dall'Unione europea. Il testo, a firma di Andrea Di Giuseppe (Fratelli d'Italia), ha l'obiettivo di assicurare il diritto all'assistenza sanitaria sul territorio italiano a tutti i cittadini residenti in paesi non aderenti all'Associazione europea di libero scambio (EFTA) e regolarmente iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE). La norma implica l'iscrizione volontaria al Servizio Sanitario Nazionale, con il rilascio della tessera sanitaria nazionale, tramite il versamento di un contributo economico. È prevista inoltre l'esenzione totale per i minori, se almeno un genitore o tutore effettua la richiesta. La proposta di legge A.C. 1042 colma quindi un vuoto normativo che da anni penalizza milioni di italiani all'estero, privati di un accesso strutturato al Servizio Sanitario Nazionale. I quattro articoli del provvedimento modificano l'articolo 19 della Legge 833/1978, che disciplina le disposizioni in materia di assistenza sanitaria in favore dei cittadini iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero. “Milioni di italiani che vivono all'estero hanno diritto ad essere assistiti dal Servizio Sanitario Nazionale ma si trovano esclusi da ogni percorso di cura: non possono infatti scegliere un medico di base né accedere al fascicolo sanitario elettronico. Per questo motivo riteniamo che questa proposta di legge sia un atto di giustizia e di rispetto verso la nostra comunità nel mondo” ha dichiarato Andrea Di Giuseppe. “Non si tratta di creare corsie preferenziali ma di rafforzare il legame tra Stato e cittadini oltreconfine, offrendo una risposta concreta a un bisogno reale. Ogni cittadino italiano, anche se vive lontano, porta con sé una tessera sanitaria che rappresenta un simbolo di appartenenza e vicinanza all'Italia e deve quindi poter contare sul proprio Paese. È una questione di coerenza, dignità e riconoscenza” ha concluso Di Giuseppe. Il disegno di legge ha una forte valenza sociale e identitaria. Oggi oltre 7.3 milioni di italiani vivono infatti stabilmente fuori dall'Unione europea, ma per molti l'iscrizione all'AIRE, effettuata da circa la metà di loro, viene percepita come una rinuncia all'assistenza sanitaria. Una distorsione che non solo ha falsato le statistiche sugli italiani all'estero, ma ha anche comportato un carico occulto sul sistema sanitario, costretto a sostenere costi per cittadini che non contribuivano al mantenimento della struttura. Il testo approvato oggi supera questa distorsione stabilendo con chiarezza che chi si iscrive all'AIRE non perde diritti, ma li consolida in modo chiaro e legittimo. Una misura che non grava sul bilancio statale e promuove un modello di corresponsabilità sostenibile introducendo anche aspetti innovativi come tracciabilità digitale dei pagamenti, rendicontazione trasparente e destinazione diretta delle risorse ai bilanci regionali, così da garantire che ogni contributo sostenga concretamente la copertura dei costi. La proposta prevede inoltre la creazione di sportelli informativi AIRE–ASL, accordi tra il Ministero della Salute e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e un sistema di interoperabilità digitale tra registri anagrafici e sanitari, per rendere più semplice l'adesione.
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