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Kirk "amico di Trump": bufera su Friedman, il post boomerang. E rispunta la foto con il tycoon
Ieri 12-09-25, 08:19
L'agghiacciante post di Alan Friedman, che ieri si è unito al coro dei progressisti che hanno minimizzato l'attentato a Charlie Kirk, è un boomerang. Il giornalista americano, da anni in Italia, ha affidato a X un commento vergognoso, anteponendo l'appartenenza politica alla democraticità con cui si riempie la bocca. "Charlie Kirk, il propagandista MAGA ucciso ieri, era un amico di Trump. Sostenne la violenza del 6 gennaio 2021. Disse che le donne nere non avevano diritto al lavoro, che i gay andavano uccisi, e fece propaganda pro-Putin. La violenza in America cresce grazie a gente come lui", ha scritto a distanza di poche ore dall'uccisione choc del 31enne americano di destra. Fortissime le polemiche e le critiche arrivate in risposta. L'economista è stato presto accusato di aver strumentalizzato la morte del giovane attivista per attaccare il presidente Usa e infangare il suo operato. Lo stesso Trump con il quale, però, come documentato da uno scatto lanciato in rete, si è fatto fotografare sorridente a bordo di un aereo privato nel giugno del 2016. Una valanga di reazioni al vetriolo ha inondato il social di proprietà di Elon Musk. "Com'era la storia che solo quelli di destra fanno sciacallaggio e insultano i morti? Credo che Friedman abbia oltrepassato la linea rossa della decenza" o "Friedman non mostra rispetto né pietà, solo odio politico. Eppure parlano sempre di tolleranza" sono alcuni dei commenti apparsi su X, dove gli utenti hanno replicato mettendo in evidenza lo scollamento tra le idee che il giornalista professa e quelle che poi mette nero su bianco. Il caso ha animato anche l'agone politico, scatenando in primis le parole durissime del capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato, Lucio Malan. "Mi chiedevo chi in Italia si sarebbe distinto nel giustificare il brutale assassinio di Charlie Kirk, dopo le migliaia di ProPal che abbiamo visto esultare in Usa e altrove. Ed ecco Alan Friedman farlo in modo anche più disgustoso di quanto ci si poteva attendere. Charlie Kirk, che non è neppure mai stato accusato di alcun tipo di aggressione ai suoi avversari, che anzi invitava a pacifici dibattiti, sarebbe colpevole della propria morte per aver fatto crescere la violenza", ha tuonato Malan. Al rovesciamento della realtà, ha fatto notare, "si aggiunge l'infamia di prendersela con un uomo che è appena stato ucciso lasciando moglie e due bambini di uno e tre anni". La necessità di condannare la presa di posizione di Friedman è stata manifestata anche dall'ex senatore leghista, Simone Pillon. "Alan Friedman, quando mai Charlie Kirk ha detto le parole che gli attribuisci? Vergognati!", ha digitato su X. Poi, irato, ha proseguito: "No! La violenza cresce grazie a gente come te, che col cadavere straziato ancora caldo non esita a gettare me**a su un avversario politico che, essendo stato assassinato con un proiettile che lo ha sgozzato, soffocato e dissanguato, non può risponderti. Questi siete voi, e questo è il vostro ideale di dialogo. Mi viene da vomitare".
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