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La beffa dell'Agenzia delle Entrate: non paga i debiti e la pignorano
Oggi 01-11-25, 10:11
Dopo 10 anni di querelle legale con il Comune di Ciampino, stavolta l'Agenzia delle Entrate-Riscossione è diventata «Pagamento». Per la prima volta, infatti, ha dovuto subire un pignoramento proprio l'ente statale che solitamente le effettua queste requisizioni debitorie, sia nei confronti dei cittadini che delle imprese. Però in questo caso il ruolo di «debitrice» è proprio dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione, alla quale l'ufficiale giudiziario presso la Corte di Appello di Roma ha notificato un pignoramento per una somma complessiva di 24 milioni di euro. Ma l'importo del debito è di 5 milioni e 643 mila euro, che però per legge viene incrementato del 50% quando si effettua un atto di pignoramento. In questo caso l'importo complessivo è quindi arrivato a 8 milioni di euro, con un tentativo esperito su tutti gli istituti di credito di cui si serve l'Agenzia delle Entrate-Riscossione, che sono 3. I tentativi sono tutti andati a buon fine e, quindi, solo per questo motivo la somma del pignoramento è finita per triplicarsi. L'Agenzia delle Entrate-Riscossione ha presentato subito un'istanza per la riduzione del pignoramento, che è stata fissata per martedì 11, però l'atto diprecetto da 5 milioni e 643 mila euro è ormai dovuto in quanto stabilito da una sentenza della Corte dei Conti passata in giudicato 5 anni fa. Anche se il contenzioso tra il Comune di Ciampino e l'allora Equitalia Spa era partito 6 anni prima, nel 2014. Quando il municipio diede mandato al professor Enrico Michetti che, richiamandosi ad un Regio Decreto del 1933, ha portatoil Comune a rivolgersi direttamente alla Corte dei Conti. Chiedendo ai magistrati contabili di condannare la società concessionaria Equitalia per inadempienze contrattuali relative al servizio riscossione coattiva dei tributi, delle multe, delle contribuzioni per le mense scolastiche e del servizio idrico. E allora la richiesta di risarcimento dei danni era stata quantificata in 11 milioni e 898 mila euro per «aver omesso, parzialmente, di procedere alla riscossione di tributi, così come previsto da apposita convenzione del 10 luglio 2008 stipulata con l'allora Equitalia Gerit», così scrisse il Comune. Una richiesta che venne accolta nel 2015 dalla Corte dei Conti, condannando l'allora Equitalia Sud al pagamento della somma di ben 12 milioni e 91 mila euro. Sentenza poi impugnata dinanzi alla Corte dei Conti, Sezioni Giurisdizionali centrali di Appello che, sia pur respingendo le eccezioni sollevate da Equitalia Sud, ha rideterminato l'importo del risarcimento danni in 9 milioni e 793 mila euro nel 2018. Però, dopo lo scioglimento della società Equitalia Sud, tutti i suoi rapporti giuridici in essere sono passati all'Agenzia delle Entrate Riscossione, che ha proposto un nuovo ricorso per revocazione. Ma anche nel 2019 la Corte dei Conti ha confermato la sentenza impugnata. Così come la Corte di Cassazione ha respinto nel 2020 il ricorso presentato dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione. La quale ha però poi versato solo una parziale somma dei risarcimenti stabiliti dalla sentenza passata in giudicato (9 milioni e 793 mila euro). Versando al Comune di Ciampino soltanto 4 milioni e 10 mila euro, lasciando quindi un debito residuo di 5 milioni e 783 mila euro. E' proprio questo parziale pagamento delle somme indicate nella sentenza ad aver indotto il Comune di Ciampino a dare nuovo mandato nel 2019 al professor Michetti per notificare l'atto di precetto di 5 milioni e 847 mila euro. Con una nuova opposizione presentata dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione davanti al Tribunale di Roma, che nel marzo 2024 ha poi rideterminato l'importo in 5 milioni e 162 mila euro. Una sentenza di nuovo impugnata in Corte d'Appello, che ha fissato la prima udienza per il 2 aprile 2027, rigettando la richiesta cautelare di sospensione della provvisoria esecutorietà (però l'Agenzia delle Entrate-Riscossione ha poi versato solo 11.978 euro). Fino al pignoramento dell'ufficiale giudiziario.
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