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La campagna anti-Israele dei media internazionali orchestrata dalle Ong
Oggi 01-09-25, 09:31
I media si sono organizzati per prendere di mira Israele? Sì, e sono gli stessi che invocano una stampa libera. Arriva, infatti, un documento che ha svelato una campagna mediatica internazionale coordinata, ideata per fare pressione sui notiziari affinché pubblicassero contenuti antisraeliani sincronizzati il 1° settembre, volti a rappresentare in modo impreciso Israele come un paese che prende sistematicamente di mira i giornalisti a Gaza e impedisce la libertà di stampa. La campagna è stata orchestrata da Reporter Senza Frontiere (RSF) e dal movimento globale di campagne Avaaz che, come riporta il loro stesso sito, coinvolge “oltre 250 testate giornalistiche di oltre 70 paesi oscureranno simultaneamente le loro prime pagine e le homepage dei loro siti web, e interromperanno le trasmissioni per condannare l'omicidio di giornalisti da parte dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Insieme, queste redazioni chiedono la fine dell'impunità per i crimini israeliani contro i giornalisti di Gaza, l'evacuazione di emergenza dei giornalisti che cercano di lasciare la Striscia e che alla stampa straniera venga concesso un accesso indipendente al territorio”. Secondo il Palestinian Information Center, legato ad Hamas, tra le testate che hanno aderito figurano, oltre anche a nomi italiani “Al Jazeera, The Independent, +972, Local Call, The Intercept, Mediapart, L'Humanité, Forbidden Stories, El País, oltre a numerose testate in Europa, America Latina, Africa e Asia”. E secondo il documento della campagna intitolato "I media globali uniscono le forze in una prima mondiale per la libertà di stampa a Gaza", ci sono istruzioni dettagliate per i diversi tipi di media: Per quanto riguarda i cartacei: prime pagine interamente o parzialmente nere con messaggio unificato, per gli online banner neri con messaggi coordinati che rimandano ai comunicati stampa di RSF, mentre per le emittenti dichiarazioni scritte su schermi neri. La campagna comprende materiali tradotti in nove lingue: inglese, arabo, ebraico, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, italiano, giapponese e cinese, a dimostrazione della sua portata globale e dell'unico disegno di voler screditare Israele in modo sistemico e propagandistico.
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