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La carica dei novecento per il ritorno al vitalizio d'oro: ecco chi ha chiesto il rimborso
Oggi 16-07-25, 07:40
La carica dei "cicciolini" per il vitalizio più ricco. Domani Montecitorio esamina i ricorsi di circa 900 ex parlamentari contro la delibera 14/2018, voluta sette anni fa dall'allora presidente della Camera Roberto Fico. Quel provvedimento disponeva il ricalcolo retroattivo degli assegni secondo un metodo contributivo. Procedimento, dunque, che portava a rideterminare le somme percepite dagli ex deputati, con tagli che, in alcuni casi, hanno superato l'80%. Contro tale decisione inizialmente avevano presentato ricorso oltre 1300 onorevoli, ma una parte delle posizioni, soprattutto quelle relative ai ricorrenti più anziani, sono state risolte con diverse sentenze, in particolare quella del 2022 che ha dichiarato l'illegittimità del quoziente utilizzato perla riconsiderazione delle spettanze. Oggi la media delle decurtazioni, contro cui sono in piedi quasi mille esposti, si aggira intorno tra il 30 e il 50%. Tra i ricorrenti, oltre alla diva del porno Ilona Staller, figurano tanti volti noti della politica nazionale, tra cui: Paolo Guzzanti, Fabrizio Cicchitto, Claudio Martelli, Margherita Boniver, Giovanna Melandri, Angelino Alfano, Antonio Bassolino, Rosa Russo Iervolino, Gianni Alemanno, Mario Capanna, Tiziana Maiolo e Michele Vietti. «Il ricorso- spiega l'Assocazione ex parlamentari - riguarda una minoranza che subisce ancora un trattamento fortemente discriminatorio rispetto alla maggioranza dei deputati e a tutti i senatori, per i quali da Palazzo Madama è stato applicato il principio costituzionale della legittima aspettativa. In Italia, infatti, nessuna legge e nessuna decisione giurisdizionale ha sanzionato mai alcun cittadino retroattivamente, se non dalle forme stabilite dalla Consulta». La camera di consiglio di Montecitorio, ovvero il tribunale di secondo grado interno alla Camera presieduto da Ylenia Lucaselli e di cui fanno parte 4 avvocati (Ingrid Bisa della Lega, Pietro Pittalis di Forza Italia, Marco Lacarra del Partito Democratico e Vittoria Baldino del Movimento 5 Stelle), dunque, deciderà rispetto a una norma che se, sarà rivista, costerà allo Stato non pochi spiccioli. La sentenza, infatti, arriva in seguito a un'istruttoria, durata oltre un anno e che ha registrato un'accelerazione soltanto nelle ultime settimane. Una cosa è certa, qualunque decisione sarà oggetto di dibattito all'interno dell'opinione pubblica nazionale. C'è già, ad esempio, chi parla di tesoretto messo da parte dall'allora presidente dell'aula Roberto Fico. Secondo Luca Di Carlo, avvocato di Cicciolina, ammonterebbe a circa 43 milioni di euro. Il Movimento 5 Stelle, intanto, attacca, a muso duro, chi chiede il risarcimento: «Una schiera di ex deputati - dichiara Giuseppe Conte - ha fatto ricorso per aver riavere i vitalizi che noi abbiamo tagliato. Vogliono rimettere le mani sul malloppo. Lotteremo con le unghie e con i denti contro questo scempio». Dello stesso parere il suo vice Michele Gubitosa: «Non se ne dovrebbe neanche discutere». Il capogruppo del M5S Stefano Patuanelli parla addirittura di «insulto alla povertà», mentre il questore di Montecitorio Filippo Scerra di «tentativo di restaurazione».
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