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La condanna della folle protesta ProPal contro Bernini: "Comportamenti inaccettabili e maleducati"
Ieri 09-10-25, 20:50
È davvero incomprensibile quanto accaduto ieri nel cortile del rettorato dell'Università per stranieri di Siena. Il ministro dell'Università Anna Maria Bernini è stato pesantemente contestato da un piccolo gruppo di manifestanti ProPal che ha inveito contro la rappresentante del governo colpevole, a loro dire, di non sostenere la causa palestinese. Il paradosso è che proprio la Bernini era nella città toscana per accogliere otto studenti palestinesi giunti in Italia per proseguire il proprio percorso accademico. Una dimostrazione, questa, che forse a certi manifestanti interessa più cogliere ogni occasione per attaccare esponenti del governo italiano che mostrare solidarietà a chi è fuggito da una spaventosa guerra costata la vita a migliaia di persone. Chissà i manifestanti cosa pretendevano che facesse il ministro. Domanda che forse non avrà mai risposta. Di certo la scenata di ieri non poteva passare inosservata. Roberto Di Pietra, Rettore dell'Università di Siena, e Beatrice Sassi, Direttrice generale, hanno inviato un messaggio alla comunità accademica dell'Università di Siena per condannare quanto accaduto. La missiva si apre con un doverose saluto a tutte le persone che fanno parte dell'Università: “Care colleghe e cari colleghi del personale docente e del personale tecnico-amministrativo, care studentesse e cari studenti”. Nel documento si evidenzia che ieri pomeriggio “doveva essere un momento di piena soddisfazione per il grande lavoro svolto dal MUR, dal MAECI, dalle Ambasciate e autorità consolari interessate, dalla CRUI, dall'Università di Siena e da tanti altri soggetti che hanno contribuito a conseguire un importante obiettivo”. “Ieri pomeriggio- si legge ancora- doveva essere infatti il momento in cui, alla presenza del ministro, davamo la prima e pubblica accoglienza alle studentesse e allo studente provenienti da Gaza e che grazie alla tenacia e alla determinazione di molti sono arrivati nella nostra Università per studiare e vivere un percorso di formazione, lontano dagli orrori che stanno drammaticamente riguardando il popolo palestinese”. Ma le cose sono andate tutt'altro che bene. Nel messaggio si spiega che “questo momento è stato ‘sporcato' e impattato negativamente da comportamenti inaccettabili, irriguardosi e maleducati che non hanno nulla a che fare con la libertà di espressione delle diverse opinioni”. “Stigmatizziamo con forza e senza attenuanti - hanno proseguito Di Pietra e Sassi - questi comportamenti che non hanno e non possono avere alcuna tolleranza all'interno di una Università pubblica e statale e quindi nell'Università di Siena”. Il rettore e la Direttrice generale esprimono “rammarico per quanto accaduto e vicinanza al ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini” e manifestano la “piena convinzione” che la “stragrande maggioranza delle persone che costituiscono la nostra comunità universitaria sia lontana da questi comportamenti e ritenga che nelle Università si debbano svolgere e preservare le attività che sono quelle proprie di queste Istituzioni, nel pieno rispetto dei principi che riguardano la libertà etica della didattica e della ricerca, della dialettica e del confronto civili”. Al momento non risultano denunce da parte del rettore agli studenti che hanno rivolti insulti alla Bernini.
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