s

La lettera di Tajani all'Ue sulla pelle: "L'esclusione dall'EUDR è una questione esistenziale"
Oggi 18-06-25, 11:36
La normativa europea contro la deforestazione rischia di mettere in seria difficoltà uno dei settori manifatturieri più importanti d'Europa: quello della concia. È quanto denuncia il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una lettera indirizzata alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e al commissario per il Commercio Maroš Šefčovič, chiedendo una revisione del regolamento EUDR prima della sua piena entrata in vigore, prevista per il 2026. Il cuore della questione sta nell'inclusione della pelle bovina tra i prodotti soggetti agli obblighi del nuovo regolamento. Secondo Tajani, si tratta di un errore di valutazione: la pelle, infatti, è un sottoprodotto dell'industria alimentare e non una causa diretta della deforestazione. Imporre agli operatori del settore conciario la tracciabilità completa della vita dell'animale – dalla nascita fino alla macellazione – rappresenta un vincolo che molte aziende, soprattutto quelle che si riforniscono da Paesi extraeuropei, non sono in grado di rispettare. Le imprese italiane del comparto – che da sole coprono circa il 65% della produzione europea e danno lavoro a 18.000 persone – denunciano da tempo che questo tipo di normativa rischia di renderle non competitive rispetto ai produttori esteri. Paradossalmente, le stesse pelli trasformate fuori dall'Unione Europea possono poi rientrare nel mercato comunitario come prodotto finito, senza subire i medesimi controlli. Un vantaggio sleale che secondo molti rischia di incentivare la delocalizzazione. Tajani chiede quindi che la pelle venga esclusa dal regolamento oppure che, almeno, siano ridotte le richieste documentali per i Paesi considerati a basso rischio ambientale. La sua presa di posizione arriva all'indomani di un incontro con i vertici di UNIC – Concerie Italiane e alcuni rappresentanti degli enti locali, tutti preoccupati per l'impatto che l'EUDR potrebbe avere sulla filiera. Palla alla Commissione Ue.
CONTINUA A LEGGERE
5
0
0