s

La passerella a Budapest di Salis bocciata dalla sinistra ungherese: "Qui per la popolarità"
29-05-2025, 13:13
L'annunciata intenzione di partecipare al Gay Pride di Budapest e la sfida lanciata a Viktor Orban, per Ilaria Salis, è un boomerang. "Questa non è solidarietà: vieni qui per la popolarità ma gli effetti li paghiamo noi", ha detto András Jámbor, il volto più a sinistra dell'opposizione ungherese, che ha così invitato l'europarlamentare di Avs a non recarsi nel Paese in cui lui fa politica e dove la paladina delle occupazioni è rimasta in carcere per un anno perché accusata di aver partecipato al pestaggio di estremisti di destra. A dichiarare che Salis non è la benvenuta, questa volta, non è un esponente di matrice conservatrice, ma un rappresentante dell'opposizione al governo. Jámbor, stroncando la passerella della "sinistra occidentale" che "non tiene conto di noi", ha scritto una lettera indirizzata alla compagna di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli e l'ha accusata di andare solamente alla ricerca della "propria popolarità". Salis, ha tuonato, "ha un atteggiamento individualista e vuole ingraziarsi i 'compagni' occidentali", sposando battaglie "senza sapere nulla" dei problemi dell'Ungheria. Parole difficili da digerire per la pupilla di Fratoianni e Bonelli, soprattutto perché Jámbor, pur riconoscendo e ricordando il diritto di tutti alla presunzione di innocenza, è tornato sul motivo per cui Ilaria Salis ha vissuto in uno stato di detenzione. "Onestamente non so cosa abbia fatto o non abbia fatto Salis quella settimana in cui in Ungheria si picchiavano persone per le loro presunte opinioni politiche", ha ssgiunto, "quello che so è che non ho letto alcuna dichiarazione della sinistra europea o di Salis che affermi che sia inaccettabile fare una cosa del genere. Sono di sinistra ed è proprio per questo che ritengo inaccettabile, dannoso e vergognoso picchiare le persone per le loro opinioni politiche".
CONTINUA A LEGGERE
8
0
0
Guarda anche
Il Tempo
20:27