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La profezia di Bergoglio sul nome del successore: cosa aveva rivelato
Oggi 23-04-25, 08:05
«Quo nomine vis vocari?», con che nome vuoi essere chiamato? Sarà questa la fatidica domanda che il cardinale Parolin, qualora non fosse lui l'eletto, in qualità di cardinale primo dell'ordine dei Vescovi elettori, porrà al nuovo Papa non appena sarà constatata la sua avvenuta elezione. È una tradizione antichissima il cambio del nome da quello battesimo a quello pontificale per colui che assurge alla più alta dignità della Chiesa. Jorge Mario Bergoglio dodici anni fa aveva scelto quello del poverello d'Assisi, un nome che nessuno dei suoi predecessori aveva mai voluto assumere. Che nome potrebbe scegliere il futuro Pontefice? Il Papa appena defunto, quando qualcuno in passato gli ha chiesto se avrebbe fatto questa o quell'altra riforma, ha spesso risposto: «ci penserà il mio successore, Giovanni XXIV». Non è raro che i papi, per scacciare soprattutto i fastidiosi parassiti richiedenti prebende, in passato abbiano risposto similmente, ma mai nessuno aveva associato al «mio successore» anche uno specifico nome, che è una scelta strettamente personale dell'eletto. Bergoglio ha inoltre citato spesso Paolo VI Montini, che egli stesso ha voluto canonizzare. C'è chi dice che sia uno dei nomi più appetibili se il nuovo pontefice dovesse essere un progressista moderato. Sarebbe Paolo VII. Difficile che chi uscirà con lo zucchetto bianco da questo Conclave possa assumere il nome pontificale di Giovanni Paolo III, troppo rischioso il confronto con il Papa polacco. Ratzinger scelse di chiamarsi Benedetto XVI, sia in onore del Santo che del pontefice dell'«inutile strage», quel Benedetto XV (1914-1922) che resse il timone della barca di Pietro durante la Prima Guerra Mondiale. Pacelli optò per Pio, il dodicesimo, in memoria del suo diretto predecessore di cui fu Segretario di Stato, ma è acclarato che non avrebbe disdegnato di mantenere il suo nome personale e sarebbe stato Eugenio IV. Pio, Giovanni, Paolo, Benedetto, ma anche Leone (sarebbe bellissimo un Leone XIV!), qualunque nome deciderà di assumere il 267 successore di Pietro sarà interpretabile come un segnale.
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