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La rabbia di Piantedosi per gli agenti feriti: “Violenti organizzati strumentalizzano tutto”
12-01-2025, 08:30
Per il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, gli attacchi alle forze di Polizia al presidio per Ramy a San Lorenzo, a Roma, e quelli dei giorni scorsi dimostrano «l'esistenza e la pericolosità di soggetti organizzati che strumentalizzano ogni tema» per «seminare violenza». «Queste aggressioni», ha scritto il membro del governo Meloni in una nota, «devono essere condannate da tutti, senza indecisioni o speciosi distinguo, anche per sostenere un clima di fiducia nei confronti delle nostre Forze di Polizia, che sono tra le migliori al mondo, che offrono standard altissimi di professionalità, si prodigano con passione e impegno e certamente non possono essere sottoposte a giudizi sommari o aggressioni in piazza». Per il titolare del Viminale «i disordini e gli attacchi alle Forze di Polizia che negli ultimi due giorni si sono verificati in varie città italiane dimostrano, ancora una volta, l'esistenza e la pericolosità di soggetti organizzati che strumentalizzano ogni tema, fatto o episodio, perfino una dolorosa tragedia come quella del giovane Ramy, soltanto per seminare violenza». «In un Paese maturo e avanzato come il nostro», ha sottolineato Piantedosi, «dovrebbe essere parte di una cultura condivisa la consapevolezza che non fermarsi a un alt delle Forze dell'Ordine o cercare il confronto violento con chi rappresenta lo Stato non è solo una grave violazione della legge, ma è anche un comportamento pericoloso per sé e per gli altri, che mina la sicurezza dei cittadini e la convivenza civile». Per il ministro «chi non parte da queste considerazioni rischia irresponsabilmente di alimentare l'idea che tali condotte siano talvolta giustificabili e che possano essere messe sullo stesso piano dell'impegno di poliziotti o carabinieri, spesso costretti a operare in momenti e situazioni difficili e concitate, anche a rischio della loro stessa incolumità». «Né», ha aggiunto Piantedosi, «il diritto di manifestare può mai essere usato come scusa per atti di violenza, intimidazione o per sfidare l'autorità dello Stato. A fronte di questi comportamenti ignobili e pericolosi, come Ministro dell'Interno esprimo piena solidarietà e totale sostegno alle donne e agli uomini delle Forze di Polizia, sottolineando che chi si macchia di queste azioni vergognose, a partire da quelle poste in essere nelle ultime occasioni, sarà perseguito con la massima determinazione». E la sinistra continua a tacere.
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