La rivelazione dall'Iran: “Volevo trattare con gli Usa. Khomeini me l'ha impedito”

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha dichiarato che, sul nucleare, stava valutando la possibilità di negoziare con gli Stati Uniti, ma ha cambiato idea dopo che la guida suprema del Paese, Ali Khomeini, si è opposta ai colloqui con Washington. «Pensavo che sarebbe stato meglio parlare, ma la Guida Suprema ha detto che non parleremo con gli Stati Uniti. Così sono uscito allo scoperto e ho annunciato che non siamo in trattative con gli Stati Uniti, punto e basta», ha detto Pezeshkian nel suo discorso davanti al Parlamento durante una sessione del processo di impeachment del ministro dell'Economia del Paese Abdolnaser Hemmati.      Il presidente iraniano ha inoltre affermato che la politica del governo deve essere allineata alla posizione della Guida Suprema. La massima autorità politica e religiosa dell'Iran ha respinto all'inizio di febbraio la possibilità di negoziare con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sul programma nucleare iraniano, sottolineando che parlare con Washington «non è saggio, non è intelligente e non è onorevole». Khomeini ha ricordato che Trump aveva abbandonato il patto nucleare del 2015, firmato dall'Iran e da sei potenze nel 2018, che limitava il programma nucleare iraniano in cambio della revoca delle sanzioni. Di fronte a questa situazione, il presidente iraniano ha dichiarato al Parlamento che il suo Paese è in «guerra totale» e deve quindi «posizionarsi in condizioni di guerra». Da quando è tornato al potere negli Stati Uniti, il 20 gennaio, Trump si è mostrato disponibile a negoziare con l'Iran, ma allo stesso tempo ha reintrodotto la politica di «massima pressione» contro Teheran, applicando nuove sanzioni al settore petrolifero di Teheran.  

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