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La Russia risponde alle minacce ucraine: “Tregua rifiutata, pronti a spazzarli via in un giorno”
Ieri 03-05-25, 20:39
Le celebrazioni del 9 maggio per il Giorno della Vittoria e la proposta russa di un cessate il fuoco hanno acceso un duro confronto tra Mosca e Kiev. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di non poter garantire la sicurezza dei leader stranieri che parteciperanno alla parata a Mosca, scatenando la reazione del Cremlino, che ha parlato di “provocazioni” e “minacce dirette”. Nel frattempo, l'Ucraina piange la morte dell'attore teatrale Maksym Kovtun, ucciso in prima linea. A darne notizia è stato il Teatro accademico giovanile di Dnipro, di cui Kovtun era membro prima di arruolarsi nelle Forze armate. “Non possiamo essere ritenuti responsabili di ciò che accade sul territorio della Federazione Russa. Tocca a Mosca garantire la sicurezza, non offriremo alcuna garanzia”, ha affermato Zelensky in riferimento ai leader stranieri attesi a Mosca per la parata. Il presidente ucraino ha anche respinto la proposta del presidente russo Vladimir Putin di una tregua simbolica dal 7 al 9 maggio, definendola “un gesto teatrale” volto a dare l'illusione che la Russia stia emergendo dall'isolamento internazionale. Zelensky ha quindi rilanciato la proposta di una tregua di almeno 30 giorni, e ha colto l'occasione per tornare sul recente incontro in Vaticano con l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump: “È stato uno dei migliori incontri avuti con il tycoon. Ora Trump vede le cose un po' diversamente”. La risposta russa non si è fatta attendere. Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza, ha lanciato un duro monito: “Zelensky deve capire che nel caso di una vera provocazione nel Giorno della Vittoria, nessuno può garantire che Kiev arriverà al 10 maggio”. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, ha accusato Zelensky di aver rifiutato una tregua in occasione dell'80° anniversario della vittoria, definendo le sue parole “una minaccia diretta” ai leader stranieri presenti alla parata. Il Cremlino ha rincarato la dose, affermando che il rifiuto ucraino “dimostra chiaramente che la base ideologica dell'attuale regime di Kiev è il neonazismo”. Secondo il portavoce Dmitry Peskov, la proposta russa era “un test per valutare la preparazione dell'Ucraina a una pace sostenibile”, e ora ci si aspetta “azioni concrete di de-escalation da parte di Kiev”. Sul campo, proseguono i massicci attacchi russi contro obiettivi civili in Ucraina. A Kharkiv, almeno una persona è rimasta uccisa e quasi cinquanta ferite. Kiev denuncia l'uso di droni armati con testate termobariche, capaci di generare onde d'urto e nubi ad alta temperatura devastanti per la popolazione civile. Sul fronte militare, le forze ucraine hanno ottenuto un successo senza precedenti: per la prima volta, un jet russo Su-30 è stato abbattuto da un drone navale. Secondo l'intelligence ucraina, il velivolo è stato colpito vicino a Novorossijsk da un missile lanciato dalla piattaforma senza pilota Magura V5. “È la prima distruzione al mondo di un aereo da combattimento da parte di un drone marittimo”, hanno dichiarato i servizi segreti di Kiev.
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