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La sinistra è nei guai pure nelle Marche. Conte avvisa il Pd e dà l'ultimatum a Ricci: "Valutiamo..."
Ieri 22-07-25, 21:25
Dopo Milano, la nuova tegola per il Partito Democratico e il centrosinistra arriva dalle Marche. Matteo Ricci, già sindaco di Pesaro e in pista per la presidenza della Regione, è stato raggiunto da un avviso di garanzia nell'ambito di un'inchiesta sull'affidamento di alcuni lavori pubblici. Lo fa sapere lo stesso Ricci in un video pubblicato sui social network, dicendosi "sorpreso perché in vita mia, in 15 anni di amministrazione, non mi sono mai occupato di affidamenti pubblici, di lavori, mi sono sempre fidato ciecamente dei miei dirigenti, dei miei collaboratori, come ho fatto in questo caso". L'inchiesta vede al centro gli affidamenti per murales, installazioni ed eventi nella città di Pesaro ad associazioni, all'epoca in cui Ricci era sindaco, fino a giugno 2024. Il dem si dice "sereno" ma anche "molto amareggiato e molto arrabbiato", aggiunge Ricci, "perché capite che questa cosa arriva il giorno dopo la convocazione delle elezioni, dopo un anno di indagini". La vicenda, infatti, rischia di riportare la palla al centro nel lavoro di ricerca del candidato presidente del Campo Largo. I fari sono puntati sul Movimento 5 Stelle, che non ha mancato di segnalare, anche dopo l'inchiesta di Milano, come "trasparenza e legalità" siano valori irrinunciabili per la scelta della coalizione. Non a caso, poco dopo la notizia dell'inchiesta di Pesaro, il presidente Giuseppe Conte fa sapere che valuterà "attentamente le contestazioni mosse nei confronti di Ricci". Come Movimento 5 Stelle, sottolinea ancora Conte, "rispettiamo il lavoro autonomo e indipendente della magistratura e non sottovalutiamo le ipotesi accusatorie contenute nell'avviso di garanzia, ma ci riserviamo di valutare approfonditamente le contestazioni mosse a Ricci, al fine di comprendere se gli venga mossa una semplice contestazione per spese del Comune non corrette o se vi siano gli elementi di una condotta disonesta, che ha portato a indebiti vantaggi personali". Se fosse dimostrata la seconda ipotesi, "questa condotta sarebbe incompatibile con i nostri principi e i nostri valori", avverte il leader M5S, augurandosi che Ricci possa "chiarire al più presto con l'autorità giudiziaria questa vicenda, così da diradare tutti gli eventuali dubbi e poter svolgere in piena serenità la prossima campagna elettorale". Se il M5S dovesse ritirare il sostegno a Ricci, tuttavia, l'effetto rischierebbe di essere un domino sull'intero impianto del centrosinistra alle regionali. La nuova tegola sul centrosinistra arriva proprio nel momento in cui il puzzle delle candidature sembrava in procinto di completarsi. Gli ultimi nodi, rappresentati dalla Toscana e dalla Campania, sono stati affrontati direttamente da Elly Schlein e Conte. La segretaria e il presidente M5S, solo 24 ore fa, hanno messo un punto fermo sulla Campania incontrando Vincenzo De Luca. Con un obiettivo: definire il perimetro del confronto programmatico – aperto alle forze civiche e alle rappresentanze economiche e sociali della Campania – per mettere a punto "un solido e concreto progetto di amministrazione della coalizione progressista, sulla base dell'importante lavoro svolto in questi anni". "Cambiamento" sull'agenda politica e sul programma è quanto il centrosinistra, nella formazione Pd-M5S-Avs, chiede anche a Eugenio Giani per dare il via libera definitivo alla sua ricandidatura in Toscana. A sostegno del governatore uscente potrebbe essere schierato un campo molto largo formato da Pd, M5S, Avs e Italia Viva. Fonti di Avs, partito fino ad oggi all'opposizione della giunta Giani, confermano che il lavoro per allargare la base della maggioranza in Toscana è bene avviato. La condizione è sempre la stessa: spostare l'asse del programma su temi più vicini a quelli caratterizzanti lo schieramento progressista. A scandagliare fonti toscane di Avs, emerge la convinzione che Giani non si farà pregare: già da un anno il governatore appare più sensibile ai temi sociali e dell'ambiente e questo, dicono in casa dem, anche grazie al dialogo instaurato con Emiliano Fossi, segretario regionale ed esponente della sinistra Pd. Nelle altre Regioni che andranno al voto, i giochi sembrano ormai chiusi. In Puglia il successore naturale di Michele Emiliano è Antonio Decaro, "Mister 500 mila preferenze" alle ultime elezioni europee, mentre le speranze di strappare il Veneto al centrodestra sono affidate a Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso del Pd.
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