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La sparano grossa e Crosetto telefona: scontro in diretta con Formigli e Montanari
Oggi 03-10-25, 10:44
Le posizioni di Tomaso Montanari, rettore dell'Università per Stranieri di Siena, sulla questione Gaza sono abbastanza chiare. Criticare sempre duramente Israele che, come ripete ormai da tempo, a suo dire sta commettendo un genocidio nella Striscia. Se poi a questi affondi può unire attacchi al governo italiano e ai membri che ne fanno parte, allora il professore coglie la palla la balzo e non perde l'occasione. Anche nel corso della puntata di ieri sera di Piazza Pulita ci ha provato, Montanari. Questa volta, però, ha fatto arrabbiare una persona solitamente tranquilla e pacata come il ministro della Difesa Guido Crosetto che, non essendo ospite in studio, ha contattato Corrado Formigli telefonicamente. L'esponente del governo ha replicato in modo duro a Montanari. È stato proprio quest'ultimo ad accendere il fuoco delle polemiche. “Il ministro Crosetto pochi minuti fa ha ringraziato il governo israeliano di aver usato verso gli italiani la minor forza possibile”, ha affermato il rettore riferendosi all'abbordaggio compiuto dall'esercito israeliano nei confronti delle navi che componevano la Global Sumud Flotilla. Per fortuna nel corso delle operazioni non si sono registrati incidenti. Ci sono stati, però, 450 arresti tra gli attivisti, tra cui 46 italiani dall'ultimo aggiornamento della Farnesina. I fermati andranno al carcere di Ketziot e poi espulsi. Chi rifiuterà l'espulsione sarà processato da un tribunale speciale. Ma Montanari non è soddisfatto, tanto che rincara la dose: “Io non ho mai visto un governo ringraziarne un altro che ha fatto un atto illegale, un sequestro di persona in acque internazionali, invece di denunciare l'alleanza, richiamare l'ambasciatore, protestare vibratamente". Secondo il professore è come dire "grazie, avete violato la legge, avete commesso un illecito internazionale, avete sequestrato nostri connazionali, grazie che non li avete ammazzati". Un pensiero non particolarmente apprezzato da Crosetto. Il ministro telefona in diretta e replica stizzito: "Volevo spiegare che c'è una grande differenza tra vivere la vita e immaginare la vita che uno vorrebbe, tra la realtà che viviamo e quella che vorremmo. Io non posso vivere la realtà che vorrei, ma devo, come ministro della Difesa, gestire situazioni drammatiche, difficili, con un obiettivo chiaro, molto semplice. In questo caso l'obiettivo chiaro e semplice… e lo sa benissimo anche la portavoce (Maria Elena Delia, ndr) che ho sentito più volte… era quello di far sì che tutti i cittadini italiani, potessero essere più sicuri possibili”. Crosetto ha anche evidenziato con forza che quando non succede niente “non è mai una casualità, è molto spesso frutto di un lavoro oscuro che uno si terrebbe anche per sé, se non sentisse dell'ironia facile come quella che ho sentito prima”. Il ministro ha poi spiegato che il ringraziamento al collega israeliano “non l'ho espresso dando un giudizio su ciò che è successo a Gaza, perché quello l'ho dato e anche molto duro. L'ho detto (il ringraziamento, ndr) perché questo tipo di intervento avrebbe potuto essere fatto in molti modi. Io per giorni ho cercato di scongiurare modi diversi. L'ho fatto non nell'interesse politico di un governo, esclusivamente nell'interesse delle persone che erano a bordo delle navi”. In effetti il ministro nel recente passato ha aspramente criticato Israele per i modi con cui sta compiendo l'azione militare nella Striscia di Gaza. Basti pensare che circa un mese fa Crosetto aveva dichiarato che il governo israeliano aveva perso ragione e umanità. Forse troppo poco per Montanari. Per tale motivo il ministro rivendica che la politica è fatta “anche di responsabilità, si fa con responsabilità anche facendo cose difficili, cose dure, cose non comprensibili. Non con la leggerezza di chi non deve vivere situazioni difficili, ma può solo avere il vantaggio di commentarle". In questo quadro di tensione non manca un battibecco tra Formigli e Crosetto. Il conduttore lo ha incalzato: "Lei ha telefonato, accetterà una domanda, non siamo una buca delle lettere. Vorrei fare una domanda, altrimenti diventiamo un citofono". La replica del ministro è immediata: "Si calmi, non volevo disturbare il suo giocattolo e distruggere il suo racconto". Ma lo scontro tra il ministro e il professore non è terminato. Montanari rilancia: "Lei sta dentro a un governo ed ha delle responsabilità, di cui dovrà rendere conto". Crosetto rilancia, evidenziando che il suo interlocutore non perde occasioni per attaccare l'esecutivo: "Ma tanto lei questo governo lo criticherebbe qualsiasi cosa facesse". Montanari replica: "Se si dimettesse...". Ma Crosetto non raccoglie la provocazione. Anzi, il ministro ha sottolineato come il governo, anche in questa situazione come in altre, “ha tutelato i cittadini italiani e quello che sta facendo per cercare di fermare questa guerra e gli aiuti che ha portato in questi anni, sono secondi a nessuno in Europa". Il rettore, però, si lascia andare a un ultimo affondo: "Propaganda. Propaganda di un complice del genocidio".
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