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La tragica fine del pitbull Diego, c'è un video inedito. Brambilla: ora giustizia
Oggi 08-08-25, 10:17
Emergono nuovi particolari sugli ultimi giorni di Diego, il giovane pitbull trovato morto il 18 luglio scorso in un garage di Fabbrico (Reggio Emilia). Immagini esclusive diffuse dalla Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente che ha presentato denuncia, mostrano il povero animale sempre segregato su un balcone prima di finire rinchiuso nel garage dove ha trovato una terribile morte. Diego tenta evidentemente di socializzare e guarda la persona che lo chiama, per quanto consentito dal telo appeso alle sbarre che lo isola dalla vista. "L'indifferenza e la mancanza di pietà uccidono quanto l'aperta violenza" afferma l'on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente. Certo è che siamo di fronte ad un comportamento non episodico, ma prolungato. Con Diego l'abbandono è stato un metodo. Prima di morire, il cane ha patito sofferenze fisiche e psicologiche. “La sua – aggiunge l'on. Brambilla – è una storia carica di particolare tristezza, che ha la forza del simbolo e spinge ad un impegno sempre maggiore contro tutte le forme di crudeltà umana verso gli animali, a partire dalla più sottile e insidiosa: l'indifferenza. Nello sguardo di Diego, segregato sul balcone, trovo ancora una volta la ragione più profonda della battaglia che conduco da tutta la vita per difendere chi non ha voce. Diego chiede aiuto a nome di tutti gli animali maltrattati e uccisi ogni giorno, soprattutto d'estate, quando le vacanze di proprietari senza cuore si trasformano nell'inferno degli animali non amati". “Si tratta di immagini strazianti e toccanti - prosegue la presidente di LEIDAA - che, purtroppo, non sono isolate: in questa estate stiamo infatti assistendo, purtroppo, a numerosi casi di cani totalmente abbandonati a se stessi, spesso fino alle estreme conseguenze. Penso al povero Amstaff, morto strozzato dalla sua stessa catena o disidratato in un cortile della periferia di Piacenza, o ai tre meticci lasciati a morire senza acqua e cibo in un box a Senerchia, nell'Avellinese, o a quelli cui è toccata la stessa sorte in una cantina di Napoli e a tante altre vittime senza neppure un nome per le quali sono già state aperte le inchieste in procura. Ma oggi tutti loro, esseri senzienti, sono diventati soggetti giuridici tutelati direttamente dalla Legge Brambilla. L'ho scritta per difenderli tutti, ora mi dedicherò al compito di farla rispettare” La LEIDAA, che ha presentato denuncia ed annunciato la costituzione di parte civile, chiede che sia applicata, con rigore, la LeggeBrambilla. Grazie a questa importante riforma, che l'Italia attendeva da vent'anni, il tempo dell'impunità è finito! Per il maltrattamento di animale che porta alla sua morte si prevedono fino a 3 anni di reclusione con una multa fino a 45mila euro; l'uccisione con crudeltá arriva a 4 anni di reclusione con 60mila euro di multa sempre abbinata.il
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