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La verità sul Pd e il video di Prodi. Cerno: "Ecco cosa è successo in quelle due ore"
31-03-2025, 22:16
Cosa c'è davvero dietro al video che ha mostrato, senza alcun dubbio, Romano Prodi che afferra i capelli della giornalista Mediaset Lavinia Orefice dopo giorni di melina, distinguo e disastrose difese del professore? A mettere in fila i fatti è il direttore de Il Tempo, Tommaso Cerno, intervenuto lunedì 31 marzo a Quarta Repubblica, il programma condotto da Nicola Porro su Rete 4, che illustra uno scontro tutto interno al Pd. Il capelli-gate "è una storia che più passano i giorni, più prende forma, più viene ricostruita e più è straordinaria. Perché c'è un passaggio di questa storia - i famosi tre indizi - che vanno raccontati bene", spiega Cerno che mette in fila "cosa succede all'auditorium tra le 10:45 di mattina e l'una meno un quarto" del giorno fatidico in cui proprio l'inviata di Porro fa le domande scomode che provocano la reazione del fondatore dell'Ulivo. Ebbene, nell'auditorium "in contemporanea" c'erano "leader del Pd e giornalisti importanti della sinistra italiana - racconta Cerno - C'è Massimo Giannini, quello che ha detto che tu (a Porro, ndr) sei un sicario, c'è Romano Prodi che è appena tornato sulla scena politica e che sta dando indicazioni importanti a Elly Schlein su che cosa sbaglia in Europa. C'è Ruffini, il pupillo di Prodi, il nuovo elemento che incuriosisce i centristi della sinistra. E poi c'è Speranza". Insomma, "in quel momento ci sono sostanzialmente soltanto dirigenti e militanti del Pp, per il 90% assieme ai giornalisti, è una specie di assemblea nazionale del Pd...". In questo scenario, succede il fattaccio: "I giornalisti fanno delle domande e c'è la collega, Lavinia Orefici, che ne fa una, che fa imbestialire Romano Prodi, abbiamo visto tutti la scena in cui le vengono tirati i capelli - spiega il direttore - ma Prodi sa che questa cosa in qualche modo non esiste, non è provabile, tant'è vero che nega, dice che gli ha toccato la spalla. E tutti quelli che erano lì cominciano ad attaccare la giornalista e Rete4". Cosa succede dopo? Quarta Repubblica mostra un video in cui si intravede "la prima prova", ossia Prodi che tocca i capelli della giornalista, "ma non è una prova sufficiente perché anche dopo quel video resta l'idea, di tutta una parte del Pd, che non è successo nulla". Fino a martedì sera, verso le 21.30, spiega Cerno, quando "comincia a girare un video che sembra fatto apposta per far vedere solo quella scena, perfetto". C'è Prodi che tira chiaramente i capelli, e quel video "arriva anche a me da tutta una serie di giri strani, per cui chiamo il giornale e dico: pubblichiamo questo video, questa è la prova che Prodi ha tirato i capelli, ora chiederà scusa". Così accade. Il sito de Il Tempo pubblica il video arrivato sul telefonino di Cerno. Poi un fatto inatteso: "Dalla trasmissione di Floris arriva una telefonata che mi dice: questo video è nostro, quindi tu devi metterci che è di La7", racconta il direttore che risponde alla trasmissione: "Ma scusa è vostro, nel senso che l'ha fatto un vostro giornalista? Perché a me arriva da un'altra persona". Dall'altra parte ribattono che non l'ha fatto un giornalista, l'ha fatto un'altra persona ma c'è "un'esclusiva firmata". A quel punto inseriamo il logo La7, ma le domande restano... Ebbene, cosa è successo? "La domanda è: se fosse stato un giornalista che aveva la notizia del giorno l'avrebbe pubblicata" subito, perché non è successo? Allo stesso modo se il video fosse di un giornalista di Floris sarebbe stato detto. E quindi? Come sono andate le cose? "Esiste uno del pubblico o dell'incontro di Ruffini o dell'incontro di Speranza o dell'incontro di Prodi con Giannini, che aveva fatto questo video e che per tre giorni ha ritenuto che fosse una cosa inutile, ma che poi l'ha mandato in trasmissione in un luogo in cui di fronte a Giannini è stato mostrato", ricostruisce Cerno. Insomma, "questo video arriva, dopo un grande dibattito, dal luogo più sacro del Pd, cioè dal Nazareno, dal mondo stesso che l'aveva girato", afferma il direttore. Il quale ricorda come Prodi sia caduto tre volte nella sua carriera politica: "Due volte da Presidente del Consiglio e l'hanno fatto cadere i suoi, e una volta che era già convinto di essere Presidente della Repubblica", sempre tradito dai famosi 101. Insomma, "se tre indizi fanno una prova, conclude, "quello che ha girato quel video è una persona molto vicina alla sinistra del Partito democratico".
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