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L'Aia non ci sta, fascicolo sul governo. Nordio: "Ormai tutti indagano su tutto..."
Ieri 06-02-25, 14:36
Caso Almasri, dopo che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha denunciato gli errori nel mandato di arresto internazionale dietro all'espulsione del generele libico, L'Aja risponde con un'inchiesta. Alla Corte penale internazionale (Cpi) c'è infatti un fascicolo sull'operato del governo italiano relativamente al caso Almasri. Lo riporta in esclusiva il giornale Avvenire sul suo sito, in un articolo a firma di Nello Scavo. Avvenire scrive che tutto nasce dalla denuncia di una vittima e che l'accusa contro il governo italiano su cui è chiamata a valutare la Cpi è "ostacolo all'amministrazione della giustizia ai sensi dell'articolo 70 dello Statuto di Roma". Nella denuncia ricevuta dall'Ufficio del Procuratore, che l'ha trasmessa al cancelliere e al presidente del Tribunale internazionale, sono indicati i nomi di Giorgia Meloni, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, aggiunge il giornale, sottolineando che l'iscrizione a protocollo dell'istanza e l'invio agli uffici della Corte che hanno emesso il mandato di cattura per il generale Almasri, conferma l'esistenza del fascicolo su cui poi la procura deciderà in quale modo procedere. Avvenire riferisce che a scrivere all'Aia attraverso i suoi legali è stato un rifugiato sudanese che già nel 2019 aveva raccontato agli investigatori internazionali le torture che lui e la moglie avevano subito dal generale Almasri, quando entrambi erano stati imprigionati in Libia. "Il richiedente, un cittadino sudanese del Darfur con lo status di rifugiato in Francia, sostiene che sua moglie, lui stesso e innumerevoli membri del gruppo di cui fa parte ('migrantì) sono stati vittime di numerosi e continui crimini", si legge nella richiesta inviata all'ufficio del procuratore appena dopo aver ascoltato alla Camera i ministri Nordio e Piantedosi. Nel 2019 l'uomo aveva presentato una comunicazione all'Ufficio del Procuratore fornendo "un'ampia serie di prove" che a suo dire implicavano responsabilità di alti funzionari dell'Ue e dell'Italia, tra cui ex primi ministri e ministri italiani per avere favorito il compimento di crimini contro i diritti umani in Libia. La sua testimonianza è tra quelle contenute nell'atto d'accusa allegato al mandato di cattura per l'ufficiale libico accusato di crimini di guerra e crimini contro i diritti umani. Avvenire precisa che la comunicazione legale raccolta dall'Ufficio del procuratore si compone di 23 pagine, che il giornale riferisce di aver potuto visionare, nelle quali è ricostruita la vicenda Almasri fino alla riconsegna in Libia, e aggiunge che il rifugiato è assistito a Parigi da due avvocati impegnati in svariati processi davanti alle giurisdizioni internazionali: Juan Branco e Omer Shatz. La replica di Nordio non si fa attendere: "Sul caso Almasri la Corte penale internazionale indaga sull'operato del governo? Io credo che ormai a questo mondo tutti indaghino un po' su tutto. Noi abbiamo fiducia nella giustizia umana, o meglio, io postulo la giustizia divina proprio perché quella umana spesso è fallibile, però accontentiamoci di quella che abbiamo e vediamo come va", afferma il Guardasiilli ospite di 'Un giorno da pecora su Radio 1 Rai. FOTO ANSA/COURTESY FAWASELMEDIA.COM
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