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L'appello di Sandi: "Il sistema delle scommesse ippiche va aggiornato"
Oggi 08-08-25, 17:48
I dati relativi alla raccolta delle scommesse ippiche (a quota fissa ed a totalizzatore) aggiornati alla fine del mese di giugno 2025 che permettono di fare un primo punto della situazione dopo l'intervento normativo che a partire dal mese di gennaio ha ridotto il prelievo sulle scommesse a quota fissa con l'auspicio che tale manovra incentivasse i bookmakers nazionali a trasferire tale beneficio sullo scommettitore e facesse lievitare i volumi del gioco. L'incasso da scommesse ippiche a quota fissa non mostra per ora l'incremento sperato, presenta anzi una diminuzione di 8 milioni rispetto al 2024 e realizza nel semestre gennaio – giugno un totale di 244,4 milione di euro; anche a livello di quote per lo scommettitore l'effetto auspicato non si vede e le vincite ammontano all'86,09% del giocato rispetto all' 85,61% dello scorso anno (praticamente lo stesso). La conseguenza di quanto sopra è una perdita già consolidata a livello di prelievo per la filiera ippica di circa di 6 milioni di euro rispetto al 2024 (oltre a circa 3 milioni di perdita per le entrate erariali). Al momento i dati dicono che l'unico segno più è quello relativo al margine netto degli operatori di gioco che è cresciuto nel periodo di circa 6,5 milioni di euro. "Continuando l'andamento attuale, senza cambi di rotta significativi, si prospetta un pesantissimo meno 12 milioni di euro a fine anno per la filiera ippica e circa 6 milioni in meno per l'erario. - ha spiegato Giorgio Sandi, presidente di Ippica Nuova. Vero è che i proventi una tantum derivanti dall'incremento di tassazione sulle scommesse virtuali dovrebbe garantire un apporto di 7,7 milioni al bilancio della filiera ippica e coprire quindi parzialmente il disavanzo ma resta il fatto che comunque avremo una perdita netta di 4,3 milioni (che nel 2025 o 2026 impatterà sui conti del comparto) e soprattutto che se non cambia radicalmente la tendenza, finita la copertura parziale dalle scommesse virtuali, troveremo un buco considerevole sui nostri conti per il futuro!", ha aggiunto. Nel frattempo il gioco a totalizzatore ippico ha realizzato nel semestre un movimento complessivo di 32,8 milioni di euro, in diminuzione del 4,2% rispetto all'anno precedente. La sintesi di questi sei mesi è che i 244 milioni di euro della quota fissa generano per la filiera ippica 4,9 milioni (2%) mentre i 32,8 milioni delle scommesse a totalizzatore rendono 4,3 milioni (13%), quasi lo stesso provento nonostante incassi così differenti. E l'ippica italiana senza proventi è destinata a sparire. "Diventa quanto mai urgente - ha proseguito Sandi - intervenire e correggere la rotta, a partire proprio da una profonda riforma della programmazione delle corse (le corse scontate non aiutano il gioco, le quote sono troppo basse e come sanno tutti non basta il taglio delle aliquote per rivitalizzarle) e dal rilancio delle scommesse a totalizzatore secondo le proposte che già presentate a gennaio al Sottosegretario La Pietra ed al Direttore Chiodi e riproposte il 19 maggio scorso nel corso della riunione in piazza Mastai con ADM e MASAF ed anche oggetto del convegno sulle risorse per l'ippica organizzato all'ippodromo di Modena lo scorso 28 giugno. Siamo da allora in attesa di una riunione di approfondimento e dell'istituzione di un tavolo di lavoro congiunto con MASAF e ADM per approfondire le proposte presentate e trasformarle – ha concluso - pronti come sempre a raccogliere gli eventuali suggerimenti dovessero pervenire – in effettivi programmi di lavoro. Il tempo corre veloce...".
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