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“Attacco di Putin all'Europa entro 3 anni”. L'Ue è certa: sarà guerra diretta
Oggi 13-09-25, 10:59
Non usa mezzi termini il lituano Andrius Kubilius, commissario europeo alla Difesa. In una intervista Repubblica parla della delicata situazione tra Europa e Russia e spiega che una guerra ibrida è già in corso lanciando non uno ma ben due avvertimenti. Innanzitutto afferma che Putin è il “nemico pubblico numero 1 dell'Ue”. Ma quello che spaventa è quanto afferma riguardo al prossimo futuro. Perché secondo Kubilius la Russia sta preparando un attacco all'Europa “nei prossimi 3-4 anni”. E quanto accaduto in Polonia è stato un “test” e non un incidente“. Secondo il commissario europeo alla Difesa la Russia ha semplicemente testato “le capacità non solo della Polonia, ma di tutta la Nato e dell'Ue. Voleva capire come avremmo reagito e come siamo in grado di proteggerci” L'Alleanza, ha inoltre spiegato Kubilius, ha reagito in “modo positivo”. Ma c'è un aspetto meno positivo che riguarda il sistema di protezione anti-droni che “non è ben sviluppato. Gli ucraini sono in grado di distruggere l'80 o il 90% dei droni utilizzando le moderne tecnologie. Dobbiamo imparare da loro”. Per questo motivo due settimane fa proprio Kubilius con la presidente della Commissione ha visitato i tutti i Paesi della linea del fronte. “Era già allora molto chiaro ciò che i Paesi in prima linea stavano chiedendo: uno scudo di difesa del confine orientale. Con due componenti principali: il classico anti mobility e un muro anti-droni”. Quest'ultimo, ha spiegato ancora il commissario europeo alla Difesa, è un sistema che “prima di tutto ci permetta di 'vederli' per fermarli. Gli ucraini hanno costruito un'intera rete di sensori acustici perché con i radar tradizionali i droni non si individuano”. Un progetto importante “da sviluppare tutti insieme”. “Dobbiamo però capire - ha aggiunto - che Paesi come la Finlandia, gli Stati baltici, la Polonia e anche l'Ucraina, stanno difendendo non solo se stessi, ma l'intera Unione europea. Ecco perché dovrebbe esserci un progetto europeo". Ma davvero Putin sarebbe pronto a lanciare un attacco contro l'Europa? Su questo punto Kubilius è chiaro. Per dimostrare la sua tesi cita ciò che i servizi di intelligence dicono come, ad esempio, quello tedesco: “Putin sarà pronto a testare l'articolo 5 della Nato entro tre o quattro anni”. Di recente sempre i servizi tedeschi hanno riferito di avere “prove che al Cremlino stanno discutendo questo tipo di piani”. La risposta dipende dall'Europa. “Se costruiremo molto rapidamente e aumenteremo le nostre capacità di difesa, ciò che abbiamo nei nostri piani Readiness 2030 – ha affermato-, allora saremo pronti a scoraggiare qualsiasi aggressione”. Per lo stesso motivo “abbiamo approvato il meccanismo dei prestiti per 150 miliardi di euro a cui l'Italia sta partecipando molto attivamente”. Serve qualche anno, però, per essere effettivamente pronti. “La nostra risposta è Readiness 2030. Dobbiamo essere pronti entro quell'anno. L'Italia in questo sta giocando un ruolo molto importante”. “La nostra sicurezza e la nostra difesa - ha inoltre sottolineato Kubilius - si basano sulla difesa collettiva”. In pratica, in caso di aggressione russa i Paesi devono avere le forze per resistere nei primi 10 giorni. Questo secondo i piani Nato. “Poi l'Alleanza arriverà con le sue risorse”. Sulla preparazione di una no-fly zone tra Polonia e Ucraina il commissario europeo alla Difesa ha evidenziato che rappresenterebbe “un forte sviluppo”. È stata una richiesta dell'Ucraina fin dall'inizio dello scoppio della guerra “ma non so se questa sia la scelta dell'Alleanza atlantica”. Sul punto riguardo il continuare a sostenere l'Ucraina nella guerra con la Russia, Kubilius è netto. Difendere Kiev è fondamentale “perché l'Ucraina sta proteggendo noi. In tre anni abbiano dato circa 60 miliardi di euro, la stessa somma degli americani. Ma 20 miliardi di euro l'anno rappresentano meno dello 0,1% del nostro Pil. La nostra risposta agli attacchi russi contro l'Ucraina e alle provocazioni verso la Polonia dovrebbe essere un investimento nella produzione di droni ucraini”. In questo delicato contesto la cyber security conta molto: “Sicuramente ci troviamo di fronte a diversi tipi di guerra. I russi ci stanno attaccando con tutti i meccanismi di guerra elettronica. Disturbando i segnali GPS. Ne ha subito le conseguenze anche la presidente della Commissione. Non sono casi o incidenti”.
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