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                                                “Dolori debilitanti e rischio epidemia”. Scatta l'allerta Oms per il virus Chikungunya
                                
                                26-07-2025, 13:17                            
                                                            L'estate del 2025 si annuncia complicata sul fronte delle malattie trasmesse da zanzare. Dopo l'allerta per il virus West Nile, è il virus Chikungunya a far scattare l'attenzione delle autorità sanitarie internazionali. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un avviso chiaro: il rischio di un'epidemia globale è concreto. Il virus ha già colpito pesantemente l'isola francese de La Réunion, dove – secondo la responsabile dell'Oms Diana Rojas Alvarez – un terzo della popolazione è stato infettato nei primi mesi dell'anno. L'infezione si è poi estesa a Madagascar, Somalia, Kenya e India, ma preoccupa soprattutto la sua comparsa in Europa, dove si registrano i primi casi autoctoni, ovvero contratti localmente. In Francia, l'agenzia Dira ha segnalato oltre 800 casi importati dal 1° maggio, a cui si aggiungono 12 focolai locali nel sud del Paese. La regione dell'Occitania è tra le più colpite: dal 1° maggio al 22 luglio sono stati confermati 88 casi importati e 7 autoctoni, la maggior parte dei quali nel dipartimento dell'Hérault. Anche l'Italia è in stato di allerta. Un caso è stato identificato a San Marino di Bentivoglio, in provincia di Bologna, mentre un secondo sospetto riguarda un viaggiatore recentemente rientrato. Nel comune di Rovigo è scattata una disinfestazione straordinaria dopo che un residente dell'Emilia Romagna ha trascorso lì un periodo significativo ed è stato poi segnalato come possibile caso di Chikungunya. Il virus, spiega Il Mattino, è trasmesso da zanzare femmine del genere Aedes, le stesse responsabili di dengue e Zika. Si tratta di insetti attivi soprattutto di giorno, che si riproducono in ambienti con acqua stagnante. Il cambiamento climatico, l'urbanizzazione e l'aumento dei viaggi internazionali stanno ampliando l'area di diffusione di questi vettori. I sintomi si manifestano tra i 4 e gli 8 giorni dopo la puntura: febbre improvvisa e forti dolori articolari, spesso debilitanti. Secondo l'Oms, il dolore può persistere per settimane o mesi, talvolta anche più a lungo. Tra gli altri disturbi si segnalano gonfiore alle articolazioni, dolori muscolari, mal di testa, stanchezza e rash cutanei. Generalmente si guarisce senza complicazioni, ma in alcuni casi – soprattutto tra anziani, neonati o persone fragili – possono verificarsi problemi di tipo cardiaco, neurologico od oculare. Attualmente non esiste una cura specifica: si ricorre ad antipiretici, analgesici, idratazione e riposo. Il paracetamolo è il farmaco più indicato, almeno finché non venga esclusa la co-infezione con dengue. Sono disponibili due vaccini, ma non sono ancora diffusi su larga scala.
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