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“Ha il mio cellulare, mi può chiamare...”. Le intercettazioni insolite tra Sempio e i carabinieri
Oggi 30-09-25, 10:16
Emergono nuovi dettagli dall'inchiesta per corruzione in atti giudiziari che, al momento, vede come unico indagato l'ex procuratore di Pavia Mario Venditti. Agli atti del fascicolo, coordinato dalla Procura della Repubblica di Brescia, ci sarebbero alcune intercettazioni telefoniche, risalenti al 2017, tra Andrea Sempio e due ufficiali della polizia giudiziaria di Pavia, ovvero Silvio Sapone e Giuseppe Sposto, entrambi sottoposti a perquisizione domiciliare lo scorso venerdì mattina. Secondo gli inquirenti bresciani, i due carabinieri avrebbero avuto presunti contatti “opachi” con il ragazzo, all'epoca indagato per l'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco e poi prosciolto. I tabulati telefonici La redazione di Quarta Repubblica, il programma condotto dal giornalista Nicola Porro, ha ricostruito i contatti tra Sempio e Sapone, al tempo responsabile sezione della polizia giudiziaria della procura di Pavia, analizzando i tabulati telefonici dell'epoca. Il 21 gennaio del 2017, l'ufficiale avrebbe telefonato ad Andrea per ben tre volte. Il giorno successivo, è Sempio a richiamare Sapone: una delle telefonate, di cui non si conosce il contenuto, sarebbe durata 315 secondi, all'incirca 5 minuti. E infine, nel tardo pomeriggio del 22 gennaio, l'indagato avrebbe inviato anche un sms al carabiniere. Le intercettazioni Per quanto riguarda Spoto, vi sarebbero una serie di intercettazioni “sospette”, o presunte tali, che ora sono all'attenzione degli inquirenti bresciani. Il pomeriggio dell'8 febbraio del 2017, l'ufficiale si reca presso l'abitazione di Sempio per eseguire la notifica di un atto, trattenendosi a casa del ragazzo per circa 1 ora e 10 minuti. Alle 16.35 Andrea telefona a uno dei suoi legali dell'epoca, l'avvocato Federico Soldani, e gli passa Spoto. Quest'ultimo spiega che l'interrogatorio è stato fissato per il giorno 10 febbraio, precisando di essere “venuto giù apposta”. A quel punto Soldani domanda: “Mi dice qualcosa o non mi dice niente?”. La replica dell'ufficiale: “E che cosa vuol sapere? Io quello che posso dirle (ride). Avvocato che aria tira? (ride)”. “Dica lei”, risponde il legale. E Spoto: “Non lo so, perché io sono un semplice ambasciatore. Sa come si dice? Ambasciator non porta pena”. E ancora: “Penso che insomma così”. Soldani: “Pensa che sia buona l'aria?”. Il carabiniere: “Ma no, voglio dire…Se vogliono parlargli…Veda lei, insomma. Tiri lei le conclusioni”. Alle ore 16.41, c'è un altro contatto telefonico tra Spoto e l'avvocato di Sempio, l'ultimo. A parlare è ancora l'ufficiale: “Quando verrete lì, se volete mantenere la massima riservatezza, che penso vorrete mantenere, magari organizziamo per farvi passare dal portone posteriore”. E infine: “Andrea ha il mio cellulare, mi può chiamare”.
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