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“Se la rima non si è capita...”. Su chi punta il dito Fedez dopo la bufera su Sinner
Oggi 20-09-25, 10:20
“L'unica cosa giusta che potevo fare era parlarne guardandovi negli occhi, non da dietro uno schermo”. Così Fedez, dal palco dell'Unipol Forum di Milano, rompe il silenzio sulla polemica esplosa attorno alla sua nuova canzone “Tutto il Contrario”. Un brano pensato – nelle intenzioni del rapper – per esasperare contraddizioni e pregiudizi, ma che ha finito per scatenare un'ondata di indignazione. A far discutere è stata la strofa sul tennista Jannik Sinner, oggi considerato uno degli sportivi italiani più amati e celebrati a livello internazionale: “L'italiano ha un nuovo idolo, si chiama Jannik Sinner. Puro sangue italiano con l'accento di Adolf Hitler”. Una frase che ha fatto infuriare non solo molti tifosi e appassionati di tennis, ma anche gli ambienti politici e istituzionali, soprattutto in Alto Adige, terra d'origine di Sinner. Il consigliere comunale di Bolzano Giuseppe Martucci, esponente di Fratelli d'Italia, ha addirittura depositato un esposto in procura, ipotizzando il reato di istigazione all'odio razziale. Sul palco, davanti a migliaia di fan, Fedez ha voluto affrontare la questione con toni meno provocatori rispetto a quelli che spesso usa sui social. “Ci tenevo a spiegare il ragionamento che c'era dietro quella rima – ha detto – che ovviamente non si capiva, e me ne rendo perfettamente conto. Il brano nasceva con l'idea di portare all'estremo certi paradossi, di dire tutto e il contrario di tutto. Per esempio, nella canzone dico anche: ‘Sono d'accordo con Dell'Utri, la mafia non esiste'. È chiaro che non lo penso davvero”. Secondo Fedez, l'obiettivo era usare l'iperbole per smascherare una certa ipocrisia: quella che, secondo lui, porta spesso a mettere in discussione l'italianità di sportivi nati e cresciuti in Italia solo perché hanno la pelle di un colore diverso. “Ho provato a usare la stessa lente su Sinner – ha spiegato – che è italiano, ma parla con un accento tedesco. Era un paradosso, ma è venuto malissimo”. Poi, la resa: “Non sono riuscito a spiegarmi e se una rima non viene capita la colpa è solo di chi l'ha scritta. Mi assumo ogni responsabilità. L'unica cosa che posso fare oggi è chiedere scusa”. La vicenda, nel giro di poche ore, ha travalicato i confini della musica per diventare un caso nazionale. In Trentino-Alto Adige la reazione è stata particolarmente dura: le parole del brano sono state giudicate offensive nei confronti della minoranza linguistica tedesca e del territorio stesso, spesso già bersaglio di luoghi comuni. Anche in Germania, dove la notizia è rimbalzata su vari media, non sono mancate reazioni di sdegno per il paragone con Hitler. Il brano, pubblicato su tutte le piattaforme digitali, fa parte di una serie di nuovi lavori con cui Fedez sta cercando di tornare sulla scena. Lo stile è più tagliente e politicamente scorretto. Ma in questo caso, il confine tra provocazione e cattivo gusto – secondo molti – è stato superato. Il rapper sembra abbia scelto di non rimuovere la canzone né di modificarne il testo, almeno per ora. Durante il concerto, ha comunque fatto sapere di aver scritto una versione alternativa del brano, “più chiara”, ma di aver deciso di non usarla. “Sarebbe stato più comodo, ma meno onesto”, ha spiegato. Il gesto di scuse pubbliche è stato accolto con un applauso dai presenti, ma il dibattito resta aperto. È solo una canzone fraintesa o c'è un problema più profondo di linguaggio e consapevolezza nel modo in cui certi temi vengono trattati nella musica e nello spettacolo? Intanto, la procura di Bolzano valuterà l'esposto. E Fedez, comunque vada, dovrà fare i conti con una polemica che – a suo dire – voleva essere una critica sociale, ma che si è trasformata in un boomerang.
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