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“Un onore l'invito della Cina”. D'Alema schiva le critiche e rilancia: l'errore dell'Occidente
Oggi 13-09-25, 11:30
Attendeva l'occasione giusta per replicare alle critiche sulla sua partecipazione alla parata militare a Pechino. L'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema, a margine della Festa dell'Unità di Bologna, dove è stato accolto dai dirigenti e dai militanti del Pd, ha approfittato della presenza della stampa per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. “Mi pare – ha detto – che l'idea di non avere rapporti con la Cina sia una sciocchezza, considerando che è la più grande economia del mondo e che è il Paese che oggi contribuisce di più alla stabilità”. L'ex esponente comunista ha rivendicato con orgoglio la sua presenza in Cina. “Il fatto di essere invitati alla celebrazione degli ottant'anni della liberazione del popolo cinese e della vittoria nella guerra antifascista è stato un onore per me – ha aggiunto –. Ritengo che, proprio in un momento difficile, sia stato un errore da parte dei governi occidentali non partecipare a questo evento, nel quale era rappresentato il 70% dell'umanità. Non soltanto i dittatori, ma anche tantissime personalità rappresentative di Paesi democratici”. Per D'Alema, “tanto più in un momento difficile, in cui si decide di non andare, il fatto che ci siano diverse personalità dell'Occidente che tengono un rapporto con la Cina dovrebbe essere considerato positivo”. L'ex premier è intervenuto anche sul difficile momento che attraversa l'Unione europea. “L'Europa – ha dichiarato – si sta comportando in modo molto deludente, perché non ha un'azione per arrivare alla pace tra Russia e Ucraina. Appare un po' a rimorchio di questa iniziativa americana, peraltro così instabile. Diciamo che non fa nulla per fermare Benjamin Netanyahu a Gaza”. Sulla possibile escalation del conflitto Russia-Ucraina, D'Alema non si è dimostrato pessimista. “Non credo che siamo alla Terza guerra mondiale, fortunatamente – ha spiegato – ma certo bisogna reagire, soprattutto con l'azione politica. È una situazione molto preoccupante, senza dubbio. Non solo perché, a est e a sud, ci sono due guerre tragiche, ma anche perché la comunità internazionale sembra incapace di trovare una soluzione ai conflitti”. Di fronte a una situazione geopolitica complessa come quella attuale, in ogni caso, trovare soluzioni ai conflitti è “la preoccupazione, l'assillo, quello che dobbiamo chiedere con forza all'Unione europea e quindi al nostro governo, in quanto il nostro governo è parte dell'Unione europea”, ha sottolineato D'Alema. Per l'ex presidente del Consiglio, l'Europa dovrebbe disapplicare gli accordi commerciali con Israele a fronte di quanto sta accadendo a Gaza. “Questo trattato – ha evidenziato dal palco della Festa dell'Unità – all'articolo 2 prevede il rispetto dei diritti umani. Ora se, come dice il vicepremier Tajani, Israele viola il diritto comunitario, viola anche l'articolo 2 del Trattato e quindi l'Ue dovrebbe sospendere la sua applicazione”. In merito alla politica interna, D'Alema ha fornito la sua ricetta per il rilancio della coalizione che si oppone al centrodestra. “La minoranza ha molte buone ragioni per costruire una proposta alternativa al governo di destra, non è impossibile, a partire dalle elezioni regionali nel modo più largo possibile. Io non sono pessimista”, ha affermato. L'ex premier che, non ha attualmente la tessera del partito, si dichiara un “simpatizzante” della segretaria del Pd Elly Schlein, pur definendosi “un indipendente di sinistra”. Alla fine, è arrivato anche il riconoscimento inaspettato nei confronti del premier Giorgia Meloni. “È abile – ha concluso D'Alema – e si muove. Attorno a lei c'è il deserto, quindi è anche abbastanza facile emergere, ma non vedo nulla che sia stato fatto a favore del popolo italiano. Per quanto riguarda il governo Meloni, al di là della Meloni, che ha una certa abilità perché ha mestiere e non viene certo dalla società civile, fatico ad individuare una cosa importante che ha fatto”.
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