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Bankitalia: rischi stabilità contenuti, ma possibili improvvise correzioni mercati
Oggi 21-11-25, 19:16
In Italia "i rischi per la stabilità finanziaria riconducibili a fattori interni permangono contenuti, mentre sono non trascurabili quelli connessi con l'instabilità internazionale". Dalla scorsa primavera "i prezzi delle attività più rischiose sono notevolmente saliti e la volatilità è tornata su livelli molto bassi nei mercati finanziari internazionali, nonostante la perdurante incertezza e le tensioni geopolitiche". È quanto emerge dal rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d'Italia, che avverte come "il rischio di correzioni improvvise è aumentato", "soprattutto qualora le valutazioni si discostassero dai fondamentali economici". Il forte aumento dei dazi deciso dall'amministrazione statunitense sta "determinando una riconfigurazione degli scambi commerciali", spiega Bankitalia. L'assetto finale dei rapporti commerciali "resta incerto e il rischio di nuove escalation rimane alto". Inoltre i dazi "accrescono il rischio di un rallentamento dell'economia mondiale, nonostante la politica monetaria delle principali banche centrali si mantenga moderatamente accomodante". In Italia le condizioni dei mercati finanziari "sono nel complesso distese e beneficiano dell'andamento favorevole del mercato dei titoli pubblici italiani, della buona performance del sistema bancario e di una dinamica del credito in progressivo miglioramento grazie alla normalizzazione della politica monetaria". Al contempo, le prospettive di crescita dell'economia italiana "rimangono contenute e soggette a rischi legati prevalentemente a fattori esterni". Da un lato, spiega Bankitalia, "la tenuta dei redditi da lavoro, la bassa disoccupazione, la posizione netta sull'estero largamente creditoria e il debito privato contenuto costituiscono elementi di forza". Dall'altro lato, "l'elevato debito pubblico rimane un fattore di vulnerabilità". La raccomandazione per assicurare una "significativa riduzione" del debito pubblico in rapporto al Pil è che "sarà necessario combinare azioni concrete per sostenere la crescita con il mantenimento della prudente gestione delle finanze pubbliche, uno dei fattori alla base delle recenti revisioni al rialzo del merito di credito del Paese". Dalla scorsa primavera lo spread tra il Btp decennale italiano e il Bund tedesco ha continuato a contrarsi, "per effetto della flessione dei rendimenti dei titoli di Stato decennali italiani e dell'aumento di quelli dei corrispondenti titoli tedeschi". Lo spread è "tornato così sui livelli osservati prima della crisi del debito sovrano". Per il sistema bancario le condizioni "risultano nell'insieme solide: patrimonializzazione e redditività sono su livelli elevati e la qualità del credito non mostra segnali di peggioramento". Gli indicatori di mercato "rimangono favorevoli e in generale migliori di quelli dei principali intermediari dell'area dell'euro". Bankitalia avverte che "la redditività potrebbe tuttavia ridursi: la flessione del margine di interesse ne sta già influenzando la dinamica". Si mantengono "contenuti" i rischi connessi con la condizione finanziaria delle famiglie, dato che "nel primo semestre di quest'anno il reddito ha continuato a crescere, sostenuto dalla ripresa delle retribuzioni e dal buon andamento dell'occupazione". Resta comunque "forte la percezione di incertezza delle prospettive economiche, che si riflette su una propensione al risparmio ancora superiore ai livelli precedenti la pandemia". Per le imprese le condizioni finanziarie "continuano a essere mediamente buone, sostenute dalla redditività e da un indebitamento contenuto" con effetti dalle tensioni commerciali finora limitati, "ma il comparto rimane vulnerabile all'incertezza sull'andamento della crescita economica e alle possibili ripercussioni dei maggiori dazi e dei conflitti geopolitici".
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