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Le manovre per eleggere un papa francese: su chi punta Macron
Ieri 27-04-25, 17:53
Nel pit-stop romano per i funerali di Francesco, Emmanuel Macron ha dimostrato di essere davvero incontenibile. Oltre ad essersi «imbucato» nel colloquio tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky in Basilica Vaticana, il presidente francese ha continuato a strafare anche al termine della cerimonia. Mentre la bara di legno del Papa defunto veniva sepolta a Santa Maria Maggiore, Macron avrebbe dedicato le sue ore nella Città Eterna a compattare i cardinali transalpini con un obiettivo ambizioso: favorire l'elezione al soglio di Pietro di un connazionale. Un sogno coltivato a tavola nel corso di un pranzo concesso a Villa Bonaparte con 4 dei 5 cardinali elettori arrivati dall'altra parte delle Alpi. Nella splendida cornice si sono «attovagliati» Philippe Barbarin, Christophe Pierre, Francois-Xavier Bustillo e Jean-Marc Aveline. Quest'ultimo è proprio l'uomo su cui punta Macron per riportare il papato a un francese più di 6 secoli dopo Gregorio XI. La candidatura dell'arcivescovo di Marsiglia sta crescendo fortemente nelle ultime ore ed è riuscita a conquistare i cardinali elettori che sostengono la necessità di non archiviare la fase di sinodalità aperta da Francesco. La notizia deve essere arrivata all'orecchio del presidente francese che, a picco di popolarità, vorrebbe probabilmente sperare di cavalcare l'onda mediatica di un Papa francese. Anche l'autorevole «Le Figaro» ha riportato che nell'occasione conviviale Macron avrebbe fatto domande al cardinale Barbarin, «veterano» dei conclavi essendo stato creato da Giovanni Paolo II e quindi avendo partecipato nel 2005 e nel 2013. Aveline è da poche settimane anche presidente della Conferenza episcopale del suo Paese e, negli anni, si è fatto conoscere in Europa per il suo impegno in favore del Mediterraneo, in particolare nelle tematiche favorevoli all'immigrazione e al dialogo con l'Islam. Tra i cardinali elettori d'Oltralpe è senz'altro il più progressista, ma l'iniziativa di Macron potrebbe aver puntato a risvegliare l'orgoglio nazionale tra i suoi confratelli di orientamento più conservatore. Un limite che sconta il prelato 66enne nato in Algeria, però, è la mancata conoscenza della lingua italiana. Chi lo conosce lo descrive come un «abile politico». Macron, che non si sente da meno, ha deciso di scendere in campo in suo supporto con una mossa inusuale per un Capo di Stato e che ricorda la telefonata fatta al campione di calcio Kylian Mbappé per convincerlo a rifiutare l'offerta del Real Madrid e rimanere al Paris Saint-Germain. Ma all'interno della Sistina i telefoni sono vietati e l'unico ad «avere campo» dovrebbe essere lo Spirito Santo.
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