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L'Europa e il piano di difesa dell'Ucraina senza Usa: quanti soldi e soldati servono
02-03-2025, 12:01
L'Europa si sta preparando a rafforzare le proprie capacità di difesa, in un momento cruciale segnato dalla crescente incertezza internazionale. A Londra, il primo ministro britannico Keir Starmer ha convocato un vertice per definire nuove strategie di sostegno all'Ucraina, soprattutto in vista di un possibile ridimensionamento dell'impegno da parte degli Stati Uniti. Il vertice si concentra su due temi principali: l'aumento della spesa per la difesa e la riduzione della dipendenza militare da Washington. I leader europei sono consapevoli che tali cambiamenti richiederanno tempo e una pianificazione attenta. A rendere ancora più urgente il dibattito è stato il recente incontro tra Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nello Studio Ovale, che ha evidenziato le profonde divergenze tra i due leader riguardo le politiche di supporto a Kiev. Il confronto ha sollevato interrogativi su come l'Europa dovrà orientarsi di fronte a una possibile minore disponibilità di aiuti da parte degli Stati Uniti. Secondo un rapporto redatto dall'istituto Bruegel e dal Kiel Institute for the World Economy, l'Europa dovrebbe considerare la possibilità di un rafforzamento significativo delle proprie forze armate per garantire la propria sicurezza. I dati presentati indicano che, per ridurre la dipendenza da altri alleati, l'Europa dovrebbe investire in nuove risorse: servirebbero 300.000 soldati aggiuntivi, circa 1.400 carri armati, e un aumento della spesa per la difesa, che dovrebbe raddoppiare nei prossimi cinque anni. Si stima che per finanziare la creazione di nuove brigate e far fronte a una potenziale riduzione della presenza militare statunitense, l'Europa avrebbe bisogno di un ulteriore impegno di 250 miliardi di euro all'anno. Oltre a questo, sarebbe necessario dotarsi di 2.000 veicoli blindati per la fanteria e 700 pezzi di artiglieria. Nonostante questi dati allarmanti, lo studio avverte che l'Europa non dovrebbe allarmarsi eccessivamente se la spesa militare raggiungesse il 3,5% del PIL, come suggerito dalla Nato, a condizione che gli Stati Uniti mantengano il loro impegno sul territorio europeo. Se, però, Washington dovesse ridurre la propria presenza, l'Europa si troverebbe a dover affrontare uno degli sforzi più grandi della sua storia recente per garantire la sicurezza del continente. Il vertice di Londra, quindi, rappresenta solo l'inizio di una discussione che potrebbe avere implicazioni enormi per la sicurezza e l'autosufficienza militare dell'Europa. Con la crescente instabilità globale e le tensioni geopolitiche in aumento, il vecchio continente dovrà decidere se è pronto a intraprendere il cammino verso una difesa completamente autonoma.
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