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L'ex 007 Mancini: “Così il 20 agosto Hamas ha provato a replicare l'assalto a Israele del 7 ottobre”
Oggi 27-08-25, 08:03
«A Khan Younis, mercoledì 20 agosto, un commando terroristico di Hamas composto da 15 uomini è riuscito a penetrare in una caserma israeliana passando attraverso un tunnel sotterraneo. La caserma era altamente sorvegliata, con militari israeliani e americani, oltre a quattro carri armati. I terroristi erano perfettamente informati: avevano fotografie, nomi e piantine dettagliate. Hanno ucciso 30 persone, incluso il comandante. L'ultimo terrorista si è fatto esplodere all'arrivo dei droni israeliani». Lo rivela a Il Tempo Marco Mancini, ex agente dei servizi segreti italiani già responsabile del controspionaggio e a lungo ai vertici del DIS, che parla di quanto accaduto nella Striscia di Gaza nelle scorse settimane e che lo stesso definisce «un piccolo 7 ottobre» su cui, fino ad ora, sono emerse pochissime informazioni. Come sono andati i fatti? «Il commando terroristico ha agito con estrema precisione. Avevano pianificato tutto nei minimi dettagli: chi colpire, dove entrare, come muoversi. Avevano persino brandine - o strumenti simili - per trasportare eventuali feriti, segno che l'obiettivo non era solo uccidere ma anche sequestrare. E c'è anche un precedente il 18 agosto, quindi due giorni prima, a Zaytun, quartiere di Gaza, sempre Hamas ha fatto irruzione in un luogo dove erano presenti 10 militari israeliani e ne hanno uccisi 8. Anche lì volevano sequestrarli. Questa è la nuova strategia messa in atto dal gruppo terroristico». Di che tipo di strategia parla? «A differenza di quanto ordinato da Sinwar in passato, il nuovo capo di Hamas, Izz ad-Din Haddad, conosciuto come Abu Najib, aveva dato istruzioni precise: prendere ostaggi, anche se feriti. Questo perché, a differenza del passato, ora avrebbero cibo e medicinali per tenerli in vita. Volevano replicare in piccolo il 7 ottobre, ma il piano è stato solo parzialmente realizzato. La reazione israeliana ha impedito il sequestro di massa, anche se il bilancio è comunque drammatico: 30 militari uccisi, tra israeliani e americani». Quindi a Gaza ci sono anche soldati americani che combattono a fianco di Israele? «Sì. La struttura colpita era strategica, con dieci edifici militari, armi, dormitori, e personale. I terroristi avevano informazioni dettagliate su chi fosse presente e in quali turni. Un'azione di intelligence perfettamente orchestrata. Questo significa una cosa chiara: Hamas continua a operare sotto traccia, aggirando droni, tecnologia e sorveglianza. Il fatto che siano riusciti a entrare da sotto terra, attraverso i tunnel, e ad agire indisturbati fino all'eliminazione del comandante, la dice lunga. Hanno anche disattivato le telecamere di sicurezza del perimetro e le connessioni internet nell'area per diverse ore. Un'operazione chirurgica». Quindi Hamas non è stato ancora reso inoffensivo? «La struttura di Hamas conta ancora su circa 35.000 combattenti attivi tra Gaza, sopra e sotto la sabbia. La popolazione palestinese è sotto completo controllo e chi prova a dissociarsi viene eliminato insieme alla famiglia. Questo è terrorismo mafioso». L'Iran, però, non sarebbe più in grado di finanziare i suoi proxy. Chi finanzia e come Hamas? «Nonostante il taglio dei fondi iraniani, Hamas continua a ricevere denaro, anche in criptovalute. Le donazioni vengono gestite da un'organizzazione criminale che trattiene il 50%. Se vengono inviati 1000 dollari, solo 500 arrivano realmente a destinazione. Nella Striscia ci sono ancora 18 ostaggi israeliani vivi, secondo quanto riferito da fonti sicure. In quasi due anni nessuno è riuscito a liberarli. Questa è la misura della forza ancora attiva di Hamas». Mentre parliamo ho trovato notizie interessanti su Abdullah Khalil Abdine, noto anche come Abu Firas, che lei mi ha indicato essere un avvocato e capo del commando che ha agito il 20 agosto a Khan Younis. Un sedicente giornalista palestinese, Yosef Safie, ha pubblicato su Instagram una carrellata di foto di vittime, tra cui quella di Abdine, presentato come un come civile ucciso. Un profilo israeliano su Twitter, lo identifica come colui che ha cercato di colpire un carro armato israeliano con un RPG. «È stato ucciso proprio in quel momento. Era l'unico, insieme al kamikaze, a non sopravvivere all'azione. Tutti gli altri membri del commando si sono salvati. Ma l'operazione resta emblematica: Hamas ha la capacità di eludere ogni controllo e colpire con precisione. E, a differenza di quello che si crede, usa anche i kamikaze».
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