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Liliana Resinovich, il sospetto dei legali di Visintin: "Perché indagato solo lui?"
12-04-2025, 20:19
"Tranquillo" e "sereno", nonostante l'iscrizione nel registro degli indagati: Sebastiano Visintin risponde a LaPresse da Venden, in Austria, dove, racconta, "venivamo da 30 anni" con Liliana Resinovich, la moglie ritrovata senza vita il 5 gennaio 2022 nei boschetti di San Giovanni, dopo essere sparita da casa a Trieste il 14 dicembre 2021. Visintin al momento è l'unico indagato per la morte di Resinovich. "Ora con i miei avvocati Alice e Paolo Bevilaqua abbiamo fatto richiesta per capire bene di cosa stiamo parlando e poi decideremo il da farsi", dice Visintin. Una "virata inaspettata" nelle indagini, per la difesa "allo stato - spiega una nota - ci troviamo di fronte ad un mutamento di ruolo di Sebastiano Visintin" che "viviamo come espressione di un atto dovuto, per il compimento di attivita' che, francamente, stupisce a distanza di così tanto tempo dall'originaria iscrizione di reato". Per i legali, inoltre, "lo scenario degli elementi di prova raccolti è da noi conosciuto e non sappiamo quale strada investigativa ulteriore voglia percorrere la Procura. Soprattutto, fiduciosi, come sempre, e nonostante tutto, di quello che sara' un atteso approdo della verità e che, per quanto ci riguarda, ci vede sereni perché assolutamente estranei dall'ipotesi delittuosa odierna, ci chiediamo però: perché proprio Sebastiano? Perché solo lui? Attendiamo - conclude la nota della difesa - di conoscere risposta alle nostre domande e di leggere le motivazione di questa inaspettata virata di indagine". Una svolta arrivata a quasi un mese dagli esiti della super perizia dell'antropologa forense Cristina Cattaneo, condotta assieme ai medici legali Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone e all'entomologo Stefano Vanin, secondo cui la morte della 63enne era da ricondurre "ad asfissia meccanica esterna", contemplando l'ipotesi del coinvolgimento di terzi. È in quelle oltre 200 pagine che viene smontata l'ipotesi che Liliana Resinovich si sia tolta la vita. I consulenti scrivono che il suicidio della donna è da escludere e che l'unica 'pista' è quella dell'omicidio. La nuova perizia ha spinto la Procura di Trieste a una "rivalutazione" dell'intero procedimento, che ha portato infine a indagare il marito della 63enne per omicidio. Il gip Luigi Dainotti aveva così disposto nuove e approfondite indagini. Gli agenti della Squadra mobile di Trieste sono stati a casa di Visintin l'ultima volta lo scorso martedì, poi è scattata l'iscrizione nel registro degli indagati. Dopo oltre sette ore hanno portato via "diversi oggetti che dovranno valutare", fa sapere il 72enne. "Erano già stati altre volte in casa mia, non ho cambiato nulla dentro casa - aggiunge - e non mi aspettavo che sarebbero tornati, ma resto sereno, vedremo cosa diranno". Visintin al momento è l'unico indagato dalla pm Ilaria Iozzi, che ha assunto la titolarità del fascicolo. "È acclarato che mia sorella è stata uccisa, credo che questo nuovo team riuscirà a fare luce sui dubbi rimasti - conclude Sergio Resinovich, fratello di Liliana Resinovich, contattato da LaPresse -. Sono contento che le indagini siano partite, ho fiducia in questa nuova squadra di investigatori, ora lasciamo che lavorino".
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Il Tempo
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