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Preso il killer di Kirk: il movente inciso sui proiettili. Allerta massima per Trump
Ieri 12-09-25, 20:55
"Lo abbiamo preso". E' stato il governatore dello Utah, Spencer Cox, a confermare in una conferenza stampa venerdì mattina quanto andava già circolando da un paio d'ore, dopo che lo stesso Donald Trump, in un'intervista a Fox aveva anticipato la cattura del presunto assassino dell'attivista conservatore Charlie Kirk. Il sospetto killer è il 22enne Tyler Robinson. Dai dettagli riferiti dalle autorità è emerso che negli ultimi tempi era diventato "più politicizzato" e durante una cena in famiglia aveva accennato alla visita di Kirk nello Utah. Cox ha citato come prove le incisioni sui bossoli di proiettile trovati nel fucile che le autorità ritengono sia stato utilizzato nell'attacco, nonché messaggi di chat attribuiti al sospettato che un compagno di stanza aveva condiviso con le forze dell'ordine. Scoperto dal padre - A comprendere che Robinson era il killer, il padre del giovane. Un poliziotto, che ha avvertito un amico di famiglia, un pastore, che a sua volta ha informato la polizia. Si ritiene che Robinson, originario dello Utah, abbia agito da solo. Per ora, il giovane è stato arrestato con l'accusa di omicidio, porto abusivo di armi e ostruzione. Si prevede che sarà formalmente incriminato all'inizio della prossima settimana, prima della prima udienza in tribunale. L'arresto di Robinson nella tarda serata di giovedì ha concluso una frenetica giornata e mezza di ricerche che solo poche ore prima sembravano bloccate, quando le autorità avevano chiesto suggerimenti e indizi al pubblico. "Bella ciao" sui bossoli - Le autorità non hanno ancora rivelato il movente, ma hanno descritto prove che, a loro dire, potrebbero gettare luce sull'omicidio. Tra queste, incisioni sui bossoli recuperati dal fucile che si ritiene sia stato utilizzato nell'attacco, tra cui una che recitava: "Ehi, fascista! Prendi!". E un'altra, con la scritta "Bella Ciao", la canzone antifascista dei Partigiani italiani. Inoltre, un compagno di stanza ha condiviso con le autorità messaggi dall'app di chat Discord che coinvolgevano un contatto di nome Tyler e parlavano di un fucile avvolto in un asciugamano, proiettili incisi e un mirino, ha riferito sempre Cox. Un fucile Mauser calibro 30 a otturatore girevole scorrevole è stato trovato in un asciugamano in una zona boscosa lungo il sentiero che gli investigatori ritengono Robinson abbia imboccato dopo avere sparato il colpo mortale da un tetto ed essere poi fuggito. Gli abiti che il sospettato indossava quando è stato affrontato dalle forze dell'ordine giovedì sera erano compatibili con quelli che indossava al suo arrivo al campus il giorno prima, e un familiare ha confermato che guidava una Dodge Challenger grigia che le telecamere di sorveglianza hanno ripreso mentre si dirigeva verso le università. Il padre di Robinson lo ha riconosciuto dalle foto diffuse dall'Fbi e gli ha detto di costituirsi. Robinson, secondo fonti della polizia, inizialmente si è rifiutato, ma poi ha cambiato idea. Il passato - Nel frattempo, gli investigatori hanno continuato a indagare sul passato di Robinson, che è stato ammesso alla Utah State University con una prestigiosa borsa di studio accademica, secondo un video che lo ritrae mentre legge la sua lettera di accettazione pubblicato sull'account social di un familiare. Tuttavia, aveva frequentato l'università solo per un semestre nel 2021. Il giovane non sembra avere precedenti penali. La famiglia vive in un sobborgo della città di St. George, nello Utah meridionale, a circa 3 ore e mezza di macchina a sud del campus della Utah Valley University, dove Kirk è stato colpito. Ansia per Trump - L'attentato mortale segue quello in cui è stato ferito il presidente Donald Trump e casi come quello di Luigi Mangione, il ragazzo di origini italiane che ha ucciso - anche lui con pallottole incise con messaggi - un importante manager delle assicurazioni sanitarie. "I Servizi Segreti ora devono operare a un livello di sicurezza potenziato che non hanno mai sognato prima", ha dichiarato a Fox News Tim Miller, agente dei Servizi Segreti - gli "uomini in nero" che fanno da guardia del corpo del presidente - con George H. W. Bush e Bill Clinton. "Ma ecco la cattiva notizia per i Servizi Segreti: non hanno tempo. Questa minaccia è ora. Riuscite a immaginare: hanno già sparato al nostro presidente una volta. Riuscite a immaginare se riuscissero a ucciderlo?", si chiede l'ex agente.
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