s

L'impronta numero 10 è la "firma" di uno dei killer: il cerchio si stringe
Oggi 23-05-25, 07:47
Il cerchio si stringe attorno ad Andrea Sempio e l'indagine si allarga alla ricerca dei complici. Perché mentre il Dna sotto le unghie di Chiara Poggi e l'impronta palmare sul muro delle scale, proprio sopra il cadavere, spingono gli inquirenti a considerare il nuovo indagato uno degli assassini sulla scena del crimine quella mattina del 13 agosto 2007, ci sono altre sei impronte dattiloscopiche rimaste sconosciute. Una delle quali, la numero 10 lasciata sullo stipite della porta, è ritenuta cruciale. Quella traccia, infatti, sarebbe la «firma» lasciata da uno dei killer mentre andava via da quella villetta trasformata in un film dell'orrore. Ora la Procura di Pavia, diretta da Fabio Napoleone, è convinta come in quell'impronta, che sarà oggetto del maxi incidente probatorio per l'estrazione e la comparazione del Dna, ci sia sangue. A sostenerlo i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, diretti dal colonnello Antonio Coppola, che l'hanno messo nero su bianco nell'informativa alla base della nuova inchiesta per omicidio contro Sempio e altre persone rimaste al momento ignote. Quel «contatto» sul portone di casa Poggi, per gli investigatori, può «essere stato generato» da una «mano sporca di sangue» o di «altra sostanza». Eppure questa traccia, all'epoca del delitto, venne dimenticata. Gli analisti del Ris di Parma, comandati dal generale Luciano Garofano che oggi è consulente di Sempio, evidenziarono l'impronta papillare con gli ultravioletti, la fotografarono e la repertarono con il numero 10, ma non la analizzarono mai. La ritennero «non giuridicamente utile» perché non avrebbe il numero minimo di minuzie necessarie all'attribuzione. L'impronta, ora, è stata approfondita nella nuova consulenza dattiloscopica affidata dalla procura al tenente colonnello del Ris di Roma, Gianpaolo Iuliano, e all'esperto Nicola Caprioli, i due consulenti che hanno collegato la manata sul muro delle scale della cantina, proprio dove il corpo di Chiara è stato gettato dopo l'assassinio, con il palmo destro di Sempio. Gli approfondimenti, effettuati «alla luce della nuove potenzialità tecniche a disposizione, sia hardware che software», hanno però escluso che la traccia numero 10 appartenga non solo a Sempio, ma anche ad Alberto Stasi, il condannato in via definitiva, all'intera famiglia Poggi, alla gemella Stefania Cappa e ai 3 amici di Marco Poggi, Mattia Capra, Roberto Freddi e Alessandro Biasibetti. Ora sarà oggetto dell'accertamento tecnico irripetibile nel maxi incidente probatorio, affidato dal giudice ai periti Denise Albani e Domenico Marchigiani, i quali dovranno individuare l'eventuale presenza di Dna in quell'impronta, sigillata in una delle 34 strisce paradesive che verranno esaminate. La speranza è che possa contenere profilo genetico, visto che per i carabinieri quel contatto «sarebbe stato generato da una mano "sporca"», forse di «sangue (della vittima o di altri)» o «di altra sostanza». A quel punto potrà essere confrontata con il Dna della lunga lista di persone inserite, insieme con Sempio, nell'accertamento, anche solo per l'esclusione. Oltre alle impronte 33 e alla 10, sono finite sotto la lente degli inquirenti sei tracce papillari ignote, rilevate sulle pareti delle scale della cantina. Quelle impronte, hanno accertato, non appartengono né al 37enne indagato né alle altre persone, oggetto della comparazione perché frequentavano la casa. Dei reperti numero 32, 35, 38, 42, 49 e 51, accanto alla traccia 33 «utile» attribuita a Sempio, tre si trovano sulla parete destra della scala, due sulla parete sinistra e una su quella superiore. Vengono ritenute tutte «comparabili», ovvero valide per «escludere con certezza» un soggetto noto, ma non per arrivare alla «piena identificazione» di un individuo. Dunque, secondo gli specialisti, non potranno rivelare l'identità di uno sconosciuto. Intanto Francesco Chiesa Soprani consegnerà alla Procura i messaggi ricevuti dalla gemella Paola Cappa.
CONTINUA A LEGGERE
1
0
0
Guarda anche
Il Tempo
15:22
Kia, primi passi nel mondo dei veicoli commerciali elettrici
Il Tempo
15:22
Fiat Grande Panda ora è anche Hybrid
Il Tempo
15:15
Lucio Corsi e la fiducia nei ragazzi
Il Tempo
15:13