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Ma quale “Ohio d'Italia”: Acquaroli straccia Ricci nelle Marche. Boom di Fratelli d'Italia
Ieri 29-09-25, 21:41
Era accreditata come l''Ohio' d'Italia, come regione in bilico che poteva condizionare l'esito dell'intera tornata di elezioni regionali. Ma così non è stato. Nelle Marche si conferma il centrodestra con Francesco Acquaroli, che batte il suo rivale di centrosinistra Matteo Ricci (appoggiato da tutte le forze di minoranza con l'esclusione di Azione): a spoglio ancora in corso il governatore uscente di Fratelli d'Italia incassa - secondo le proiezioni - percentuali di consenso tra il 51,3% e il 52,2%, mentre lo sfidante dem si ferma tra il 44,7% e il 45,5%. Sempre secondo le proiezioni, FdI si conferma primo partito con il 28,3%,seguono il Pd al 23,1%, FI all'8,1%. La lista civica Ricci presidente raggiunge il 7%, superando la Lega al 6,6%. Il M5s si ferma al 5,4%, Avs al 4,1%, Noi Moderati all'1,9%. Resta però di gran lunga il primo 'partito' quello dell'astensione: l'affluenza definitiva è del 50,01%, quasi dieci punti in meno della scorsa tornata elettorale. Il divario è evidente già dagli exit poll diffusi immediatamente dopo la chiusura delle urne. La forchetta sembra incolmabile e infatti non passa molto tempo prima che Ricci raggiunga il proprio comitato elettorale per ammettere la sconfitta: "Ho appena chiamato il presidente Acquaroli per congratularmi per il risultato, facendogli il mio in bocca al lupo per il prossimo mandato", annuncia, osservando che "i marchigiani hanno scelto la continuità, mi sembra che il dato sia abbastanza chiaro. Sapevamo che era una battaglia complicatissima, io ho accettato con grande spirito di servizio la chiamata che tante persone - dal partito alla coalizione - mi hanno fatto. Mi sono messo a disposizione di questo progetto, pur sapendo che la strada era in salita e che di fronte a noi avevamo una battaglia molto complessa. Ma l'ho fatto con grande generosità, ho messo di tutto e di più. Ho dato il 200% di quello che potevo dare e penso che questo si sia visto". Per l'europarlamentare dem "le forze in campo erano del tutto sbilanciate: per ogni manifesto nostro ce n'erano dieci degli altri. Tante risorse, tanto potere nazionale, tanto potere regionale, la maggior parte del potere nei comuni. È stata davvero una lotta impari dal punto di vista delle risorse", spiega, negando però che la sconfitta possa avere dei riflessi sulla costruzione di unità nel centrosinistra: "Non c'è alternativa" al campo largo e "senza questa coalizione non avremmo neanche giocato la partita", assicura. Sul fronte opposto, Francesco Acquaroli esulta e "ringrazia la nostra classe dirigente del centrodestra marchigiano, che è stata unita e coesa, e le forze civiche che si sono aggiunte", nonché "chi ha sempre e subito creduto in me, la presidente Giorgia Meloni". Del resto, riconosce che "il Governo in questi anni ha ascoltato la Regione Marche: ha saputo essere al fianco dei nostri territori". Ora, evidenzia il governatore "il nostro obiettivo è far tornare le Marche, come abbiamo già fatto, tra le regioni più sviluppate di Europa" e "siamo determinati a proseguire nel nostro e lavoro, nelle riforme. Lavoreremo sulla criticità, sui territori, sulle aree terremotate e quelle alluvionate", mentre sulla sanità "siamo pronti a dare più risposte". Poi il ringraziamento finale "ai sindaci e ai corpi intermedi, ai marchigiani e ai miei cari".
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