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Meloni a Washington con Trump e Zelensky: sul tavolo territori e garanzie
Ieri 17-08-25, 21:08
Due ore di confronto con i leader europei sui punti fondamentali da ribadire a Washington per poter dare inizio a un percorso che porti alla fine della guerra in Ucraina. La premier Giorgia Meloni segue in prima persona gli sviluppi della trattativa e dopo la riunione con i "volenterosi" sarà lunedì all'incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, cui parteciperanno anche i leader di Europa e Nato. I temi al centro del confronto vengono rilanciati in una nota ufficiale di Palazzo Chigi nella quale si evidenzia quanto emerso nell'incontro con i "volenterosi": "L'importanza di continuare a lavorare con gli Stati Uniti per porre fine al conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell'Ucraina, che dovrà essere coinvolta in ogni decisione relativa al suo futuro". "La discussione - aggiunge Palazzo Chigi - ha inoltre confermato la necessità di mantenere la pressione collettiva sulla Russia e di solide e credibili garanzie di sicurezza". I paletti sui quali la presidente del Consiglio insiste sono due: da una parte, come ricordato anche all'indomani del vertice in Alaska tra Trump e Putin, "solo l'Ucraina potrà trattare su condizioni e territori". dall'altra c'è il tema delle "garanzie", sul quale, secondo quanto riferito dall'inviato speciale del presidente Trump, Steve Witkoff, il presidente Russo avrebbe acconsentito che gli Stati Uniti e l'Europa possano offrire a Kiev una garanzia di sicurezza simile al mandato di difesa collettiva della Nato, ovvero la proposta italiana di estendere le tutele dell'articolo 5, pur senza prevedere l'ingresso dell'Ucraina nell'Alleanza Atlantica. Altri Paesi, a cominciare da Francia e Regno Unito, preferirebbero una soluzione "europea" e il nodo resta uno dei primi da sciogliere affinché la trattativa possa andare in porto. Intanto le opposizioni non nascondono preoccupazioni e critiche, e dopo le parole dure di Schlein e Conte, il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, ribadisce tutto il suo pessimismo e bolla come "inaccettabili" le condizioni poste da Putin "perché non portano alla pace ma alla resa dell'Ucraina". "Se i leader europei accetteranno piani che prevedono la cessione di territori a Putin avremo "la Monaco" dei nostri tempi - commenta il leader di Azione Carlo Calenda - Il disonore arriverà subito e la guerra poco dopo". Nel centrodestra c'è fiducia per il percorso iniziato in Alaska e si attende l'incontro alla Casa Bianca, mentre si legge con soddisfazione l'apprezzamento del governo Usa per la proposta arrivata dall'Italia: "Non possiamo che esserne orgogliosi - afferma il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Galeazzo Bignami - è l'ennesima dimostrazione della centralità del nostro esecutivo e del ruolo di leadership a livello internazionale di Giorgia Meloni. Un successo diplomatico per la nostra premier che a Washington rappresenterà, proprio grazie a questo Governo, una Nazione capace di far valere la propria autorevolezza nell'individuare una soluzione di pace al conflitto russo-ucraino".
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