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Meloni: "L'odio non è finito con la morte di Charlie Kirk”
Oggi 21-09-25, 13:54
"L'odio non è finito con la morte di Charlie Kirk”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni intervenendo a Fenix, la festa di Gioventù nazionale, la formazione giovanile di Fratelli D'Italia, che si sta svolgendo in queste ore a Roma. “Noi continueremo a rispettare chi la pensa come noi, a non avere paura del tentativo di demonizzare dei tentativi di censura, delle minacce che, chissà perché, si moltiplicano man mano che dimostriamo che sappiamo governare questa nazione. - ha proseguito la Presidente del Consiglio - Non abbiamo avuto paura ai tempi in cui potevi essere ammazzato a colpi di chiave inglese per aver scritto un tema sulle BR e non abbiamo paura oggi. Non abbiamo paura oggi, non avremo paura domani perché tutto questo ci ha sempre reso più consapevoli e coraggiosi”. “Kirk ha fermato la narrazione mainstream” Nel corso del suo intervento, Giorgia Meloni ha parlato dell'assissinio di Charlie Kirk, l'attivista statunitense e fondatore di Turning Point Usa, ucciso durante un comizio nel campus universitario dello Utah mercoledì 10 settembre. “La morte di Charlie Kirk ha creato tanta indignazione in tutto il mondo e fa tanto riflettere. - ha detto la premier - Voi conoscete la sua storia, andava nelle università per affrontare i dibattiti con chiunque volesse farlo. Il titolo delle sue iniziative era 'Prove me wrong', cioè ‘dimostrami che ho torto'. Chiunque, chiunque poteva prendere il microfono e dibattere con lui di qualsiasi tema. Rispondeva a tutti, era efficacissimo, perché era convinto delle sue tesi, sapeva argomentare, però non smetteva mai di sorridere”. E ancora: “Faceva paura perché era bravo a dimostrare quanto fossero irragionevoli alcune tesi che vogliono imporci a forza, era pericoloso perché smontava la narrazione del mainstream con la logica, perché dava voce a quella maggioranza di persone che la pensa esattamente come lui e che ha dovuto finire per sentirsi sbagliata”. “I moralizzatori tutti zitti. Fieri di non essere come loro” A poche ore dall'omicidio, la premier aveva denunciato il “clima d'odio” contro il Governo e chi sui social “ha festeggiato” per la morte del 31enne di Phoenix. "Qualche giorno fa, - ha continuato Meloni - nessuno dei moralizzatori che hanno riempito le pagine di commenti su di voi ha ritenuto di dover dire mezza parola sull'ignobile post pubblicato da sedicenti antifascisti che esibiva l'immagine di Kirk a testa in giù, con la scritta ‘-1' e a buon intenditor poche parole. Tutti zitti, non ci facciamo fare la morale da questa gente. Ma noi non siamo come loro e mai lo diventeremo". Infine, la Presidente del Consiglio ha sottolineato che “sarà sempre l'amore e non sarà mai l'odio a muovere quello che facciamo”. Perché “noi siamo persone che credono in qualcosa, abbiamo sempre avuto tanto rispetto per chiunque creda in qualcosa, anche quando crede in cose molto diverse dalle nostre”.
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