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"Migliaia di truppe occidentali", Putin risponde a Zelensky: "Saranno obiettivi da distruggere"
Oggi 05-09-25, 15:08
"Migliaia" di truppe occidentali potrebbero essere schierate in Ucraina, nell'ambito delle garanzie di sicurezza fornite dagli alleati di Kiev contro la Russia. Lo ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky durante una conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa nell'Ucraina occidentale. Secondo le stime del leader ucraino queste truppe saranno "nell'ordine delle migliaia. Questo e un dato di fatto, ma e ancora un po' presto per discuterne" nei dettagli, ha assicurato Zelensky. Accelerazione a cui risponde Mosca. A farlo è lo stesso presidente russo, Vladimir Putin, lanciando un avvertimento agli alleati di Kiev mentre discutono misure per la sua futura protezione. La Russia sostiene da tempo che uno dei motivi per cui è entrata in guerra in Ucraina è stato quello di impedire alla NATO di ammettere Kiev come membro e di dispiegare le sue forze in Ucraina. "Se delle truppe dovessero comparire lì, soprattutto ora, durante le operazioni militari, partiamo dal presupposto che si tratterebbe di obiettivi legittimi da distruggere", ha detto Putin in un forum economico a Vladivostok. "E se si prenderanno decisioni che porteranno alla pace, a una pace duratura, allora semplicemente non vedo alcun senso nella loro presenza sul territorio dell'Ucraina". Intanto Putin fa sapere che apprezza gli sforzi del leader statunitense Donald Trump per la pace e il suo approccio costruttivo in generale. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un'intervista alla Tass, aggiungendo tuttavia che i colloqui tra i due leader non sono facili, poiché entrambi difendono fermamente i propri interessi nazionali e sottolineando che Putin ha invitato Zelensky a Mosca "per parlare, non per arrendersi". "Putin - ha ribadito Peskov - ha detto che c'è luce alla fine del tunnel". La Russia, ha osservato, è pronta a raggiungere i suoi obiettivi in Ucraina con mezzi pacifici, ma se ciò si rivelasse impossibile, l'operazione militare speciale continuerà, mentre, riguardo a un nuovo colloquio con Trump, "non ci sono ancora sviluppi". I colloqui tra i due presidenti, ha aggiunto Peskov, sono difficili perché ognuno difende gli interessi del proprio Paese. "Sono conversazioni difficili. Ognuno difende gli interessi nazionali. Ma Putin è grato a Trump per il suo approccio, i suoi sforzi e la natura costruttiva della loro relazione".
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